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LA STORIA DELLA...

IHAGEE - EXAKTA

Johan Steenbergen nacque il 7 dicembre 1886 nella città Meppel in Olanda (PaesiBassi). Il padre Steenbergen era commerciante di tessuti e il figlio avrebbe dovuto seguirne le tracce. Invece, ereditando il spirito commerciale della madre si è interessato alla fotografia, prodotti chimici e grammofoni.
Creatore e inventore, già aveva progettato un marchio: una luna sotto con sole nascente. Quando il papa morì, vendette il negozio e nel 1908 se ne andò a Dresda come apprendista presso l'azienda di Heinrich Ernemann, nel settore della fotografia e nell'aprile 1912 fondò una società chiamata Industrie und Handels Gesellschaft mbH (Industria e Società Commerciale), sostenuta finanziariamente dalla Dresdner Bank e dalla sua famiglia.


J.Steenrgen e il logo

Il nome dell'azienda fu accorciato ad Ihagee (basato sulla pronuncia dell'acronimo I Ha Gee) e fu utilizzato il logo del "sole nascente" già inventato alcuni anni prima. Johan era solo del 25 anni! 
La prima fotografica fu la Photorex, una macchina fotografica pieghevole con otturatore composto, alla quale seguirono altri modelli: Photaklapp e Viktor (1913), Triplex e Weltrekord del 1914.
La Prima Guerra Mondiale era ormai vicina, e Steenbergen si trasferì a L'Aia in Olanda, paese neutrale, da dove continuò a gestire i suoi affari. Al suo ritorno, nel 1918, fondò una nuova società: Handels Gesellschaft Ihagee Kamerawerk Steenbergen & Co. Il "& Co." rappresentava un gruppo di falegnami di fiducia. Aveva infatti deciso di intraprendere la produzione della macchina fotografica di legno Corona, per poi essere stata chiamato Ihagee Corona.

1913 - Photaklapp

1918 - Corona

1920 - Ihagee Patent Klapp

Nel 1919 fondò una nuova fabbrica, più piccola, sempre a pochi passi. Negli anni pionieristici, Steenbergen lavorato molto duramente in condizioni economicamente difficili e, a volte, i suoi unici pasti buoni erano quelli con i clienti. Però produsse circa 30 modelli in dieci anni, da Venus a Ultrix, da Sport-Kamera a Patent Klapp Reflex 6,5x9.
La qualità dei prodotti
Ihagee e il succeso della fotografia amatoriale convinsero Steenbergen a spostare nel 1923 la fabbrica a Dreda vicino alle fabbriche di Ernemann e Ica. La superficie di terreno era di 5580 metri quadrati e consisteva in un seminterrato, tre piani normali, un attico, dove oltre ai macchinari, materie prime e scorte, c'era spazio per 500 dipendenti.
Sempre lo stesso anno, entrò in azienda come apprendista un ragazzo, Karl Nüchterlein. Questi, nel corso degli anni, costruì molti tipi di fotocamere, in legno e metallo, scorrevoli o pieghevoli a soffietto, per lastre o pellicole in rotoli.
Nel 1931 lanciò una macchina "piccola", la Klein Ultrix, che usava la pellicola 127 film per il formato 4×6.5 cm con un obiettivo Tessar 75/2.8. A meta anno il nome fu cambiato in Parvola.  La camera Parvola è stata chiamata anche una macchina fotografica "in miniatura", come la Ernemann Ermanox del 1924 con l'obiettivo Ernostar 85mm f/1.8 (vedi
CameraWiki).


1931 - Klein Ultrix-Parvola

Ma il primo prodotto più famoso fu la VP-Exakta 4x6,5 del 1933 (cioè Vest Pocket) oppure Standard Exakta, la macchina fotografica più riuscita: piccola, maneggevole e carina. Era stato sviluppato dal 1930 a 1933 dal progettista e creatore Karl Nüchterlein: la classica forma trapezoidale, lo specchio 45°, un corpo interamente metallico come la Leica I mentre la calotta ospita i comandi curiosamente invertiti, con la leva di carica posta sulla sinistra, così come il pulsante di scatto. L'otturatore era di tessuto e i tempo era 1/25, 1/50, 1/100, 1/200, 1/300, 1/600, 1/1000, B e T. Le dimensioni erano di 150x65x50 mm e pesava 750 gr (*). L'ottica era uno Zeiss o un Meyer 75mm f/2.8 o f/3.5 intercambiabili, dal grandangolare 55/8 al tele 360/5.5 più gli accessori.
Alla Fierain Leipzig fu un successo: la IHAGEE sommersa dagli ordini subito avviò la fabbricazione in serie.

Curiosità: il nome Exakta

Il nome "exakta"si deduce dal fatto che in tedesco "exakte" significa "esatto" e da qui il nome appunto di EXAKTA. Da adesso in poi, in tutto il mondo ci sarà sempre il suffisso Exakta seguito dal modello di VP (Vest Pocket) o Standard, Kine, Varex, eccetera.

1933 Standard o VP

1934 Night

1936 Junior

L'anno successivo venne messa in produzione la fotocamera Night Exakta, identica nell'aspetto alla Standard ma con il corpo più grande, per accogliere obiettivi come il Meyer Primoplan 80mm f/1.9 o lo Schneider Xenon 80mm f/2.0. Il corpo era nero ma successivamente fu prodotto anche cromato.
Alla fine del 1936 vide la luce un altro modello, la Exakta Junior. Era come la VP Exakta ma semplificata con i tempi da 1/25 a 1/500, B e T; l'obiettivo era un Anastigmat 75/4.5 fisso. Nonostante gli sforzi la Junior non fu un successo commerciale.
Nel 1935 fu progettato un modello nuovo, basato sulla Exakta Standard (che usava la pellicola il rullo 127), ma più piccolo e utilizzava il caricatore 135 della 24x36mm. Alla Primavera Fiera in Leipzig nel 1936 fu presentata la nuova camera Kine Exakta 35mm o "formato Leica".
I giornalisti erano un po' scettici che la piccola macchina fotografica potesse focalizzare correttamente ma le persone erano entusiaste e guadagnò un successo enorme anche perché il costo era alla portata di tutti.

La Kine Exakta rimarrà sorprendentemente simile per forma e caratteristiche tecniche in tutte le sue versioni e modelli successivi: pellicola 135, otturatore di stoffa, i tempi da 12 sec a 1/1000", leva di carica rapida, mirino sopra lo specchio e ottiche intercambiabili con innesto a baionetta. La classica forma trapezoidale e le caratteristiche di base di dimensioni 150x85x75 mm e peso 890 gr solo corpo.

Una cosa curiosa: aveva una taglierina scorrevole, costruita nel fondo della macchina fotografica. Inserendo un caricatore vuoto nel rocchetto ricevente, si poteva usare parzialmente un rullo 135 tagliandolo dove serviva. La parte esposta si trovava al sicuro nel caricatore ricevente e quella vergine nel caricatore cedente. Nel 1937 ci fu una seconda versione: il mirino aveva la lente d'ingrandimento rettangolare anziché rotonda, l’ingrandimento era uguale, ma il campo coperto era maggiore.
Con l’avvento dei nuovi successivi modelli, tutto il "sistema" aveva una linea completa di attrezzature, da un gran numero di ottiche e da svariati accessori, sia a livello amatoriale che professionale, compresa la fotografia scientifica e medica, con la possibilità di cambiare schermi di messa a fuoco e mirini a pozzetto o a pentaprisma.
Questo fu l'inizio, per la Exacta di unsuccesso mondiale, dal 1936 al 1966 dove alla Photokina di Colonia fu presentata la VX 1000.
Il merito è della prima reflex 35mm: la  Kine Exakta.
 



1936 Kine Exakta (sopra e sotto)


1938 Exakta 66

Un anno più tardi, Exakta iniziò lo sviluppo di un proprio modello con le pellicole 120 e, nel 1938, presentò la Exakta 6x6. La nuova macchina aveva l’inconfondibile linea della Kine Exakta ma era più grande: misurava 160x100x100 mm e pesava 1.300 gr.
Il corpo interamente metallico dalla tipica forma trapezoidale e l’innesto a baionetta ospitavano un Tessar 3.5/8 cm, intercambiabile. La gamma dei tempi di posa variava tra i 12 secondi e 1/1000 più B e Z, e la leva per il trasporto della pellicola era sul lato inferiore dello chassis. La costruzione era di ottima qualità in impeccabili finiture opache o chrome.


la leva è inferiore

Questa camera era molto più avanti dei suoi concorrenti, come Reflex Korelle e ispirò fotocamere quali la Praktisix del 1957, la Pentacon Six del 1966 (vedi Pentacon) e la Asahi Pentax 6x7 del 1968 (vedi Pentax). In ogni caso, poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, la fabbrica produceva circa 3.000 fotocamere in un mese, con uno staff di 600 persone.

Curiosità: il padre della Exakta

Karl Nüchterlein, nato il 14 Marzo 1904 a Dresda, fu il progettista della prima piccola reflex di successo. Completato un apprendistato come meccanico presso una fabbrica di macchine da scrivere, nel 1923 iniziò come tecnico alla Ihagee con il compito di progettare macchine fotografiche. Ottenne numerosi brevetti e fu coinvolto in quello per la costruzione della Klapp reflex.
Nel 1933, alla Fiera primaverile di Lipsia, venne presentata una fotocamera: la Exakta standard 4x6,5 e, alla Fiera del 1936 fece la sua comparsa la Kine Exakta. Anche parti della successiva Exakta Varex furono concepiti con il sistema del mirino removibile.
Purtroppo però non potè sperimentare l'attuazione della sua pianificazione. Karl fu arruolato nell'esercito nel 1942 ma dall'aprile 1945 fu considerato come "mancante in Jugoslavia", cioè scomparso o morto.
Nel 2006 è stata posta una targa commemorativa in Strasse Blasewitzer 41 a Dresda.

Sotto Legge Marziale

La società Ihagee fu colpita duramente dalla Seconda Guerra Mondiale: nel maggio del 1940 Johan Steenbergen e sua moglie Elisabeth Nussbaum furono arrestati e tenuti prigionieri per un breve periodo in un hotel di Friedrichshafen. Nel maggio del 1941, lasciarono la Germania e andarono negli Stati Uniti. La fabbrica Ihagee fu completamente distrutta durante l'attacco aereo del 1945.
La Germania venne divisa in quattro zone di occupazione e, nel 1946, tre zone (Francia, Inghilterra e America) formarono la Repubblica Federele Tedesca (West o Ovest) mentre la zona sovietica divenne la Repubblica Democratica Tedesca (Est).
Alle industrie della zona sovietica occupata, in un primo tempo, l’amministrazione militare ordinò di smontare tutte le attrezzature di costruzione e riparazione di macchine fotografiche e di spedirle a Kiev. Successivamente ristabilì rapidamente l'industria fotografica a Dresda e le società confiscate dovettero essere trasformate nel così definito VEB (VolksEigene Betriebe - fabbrica di proprietà del popolo): le nuove società furono messe ad adempiere ai piani dell'economia statale (vedi Pentacon- diagrammi VEB di Dresda).
Solamente l'Ihagee Kamerawerk AG i.V. non fu colpito dai sequestri nazionali perché era di proprietà di un cittadino olandese e questo trattamento di favore aveva lo scopo di evitare motivi di conflitto nelle relazioni internazionali, almeno fino al 1970.
Nello stesso anno, Johan Steenberger iniziò un’azione legale contro la confisca dell’impresa, ma la strada per rientrare in possesso della sua azienda si rivelerà parecchio accidentata perché era vietato il possesso di beni agli stranieri.
Dopo la guerra, la fabbrica Ihagee di Dresda produsse solamente Kine Exakta II con dalle parti di fotocamere che erano scampate al bombardamento. Le differenze erano: il coperchio della lente aveva la sicurezza di scatto, il contatore era stato integrato, un nuovo tipo di riavvolgimento. La gamma delle velocità di otturazione era rimasta uguale.

Nel 1950, ecco il modello Exakta Varex che per il mercato americano si chiamava Exakta V (la V sta per Varex). Le caratteristiche erano quelle della Exakta II ma aveva una novità: finalmente per la prima volta il mirino era intercambiabili, cioè a pozzetto o a pentaprisma.
Ecco la scheda: otturatore meccanico con tendine in tessuto a scorrimento orizzontale, i tempi di 12 sec a 1/1000", due sincro di B e Z,
leva di carica rapida e ottiche intercambiabili con innesto a baionetta.

1950 Exakta Varex

ottiche intercambiabile
 

Nuovo medio formato

 


1950 Exakta 66

Nel 1950 un altro modello medio formato: la marca è come quella del 1938 ma la progettazione è molto differente perché è a sviluppo verticale. Il nome sempre Exakta 6x6, però più interessante, dotata di ottiche intercambiabili e della possibilità di sostituire il dorso. L'otturatore è a controllo meccanico con tendine in seta gommata mentre le velocità veloci o lente vengono impostate da due quadranti diversi sul lato destro del corpo: il quadrante superiore va da 1/25 - 1/1000 secondo, B e T, mentre quello inferiore è per i tempi da 1/10 a 12 secondi e per 1/5 a 6 secondi (questa seconda scala bassa velocità è per l'utilizzo conl'autoscatto). Il mirino, gli schermi di messa a fuoco e la gamma degli obiettivi sono intercambiabili e, come con altre fotocamere Exakta, ci sono i tubi di prolunga e un soffietto per close-up di lavoro. L'obiettivo standard è un 80 mm f / 2,8 Tessar. Le dimensioni sono di 110x110x140 mm e il peso è di 1300 g, solo corpo.
L’Exakta 66 fu prodotta in circa 2.500 pezzi ed ebbe breve vita, uno o due anni. Fu ritirata a causa di problemi di produzione e perché non incontrava il successo che probabilmente avrebbe meritato. Oggi presso i collezionisti i prezzi sono molto lievitati,, fino a 2.000 euro.


Il corpo chiuso e, sotto, aperto

Nel 1951 venne messa in produzione la fotocamera Exakta Varex VX (Exakta VX in Usa), identica nell'aspetto alla precedente Varex ma con l'eccezione per il corpo unico pressofuso con cerniera posteriore, modifiche estetiche minori e l'aggiunta di un'estensione della sensibilità della pellicola. La Varex VX ebbe varie versioni (il primo era del '51 mentre la ver. 5 era del 1956) però poche le differnze, per esempio da DIN a DIN/ASA o le spine bipolari del flash sono state sostituite dal sincro standardizzato.

La piccola EXA

Un anno di più, cioè 1952, viene messa in commercio la fotocamera con il nome Exa che sotto una carrozzeria nuova era uguale alla sorella maggiore Varex ma rimpicciolita e con una forma a due trapezi.
La fotocamera era abbastanza compatta e robusta, composta dallo stretto necessario di meccanismi interni meccanici ma consentival'intercambiabilità dei mirini e degli obiettivi. L'otturatore era notevole per la sua semplicità: aveva tendine in tela e movimento verticale, le velocità erano di 1/25, 1/50, 1/100, 1/150 + B.


1952 Exa 

Il corpo è più piccolo

Le dimensioni erano di 135x90x50 mm e pesava 520 gr solo corpo. Exa era più semplice ed economica ma era in grado però di utilizzare tutte le ottiche del sistema professionale e ciò era molto piaciuto. Ci sono 6 versioni e molte varianti dal 1952 fino a 1961 e l’originale Exa è anche conosciuta come Exa 0. La versione 3 del 1956 è identica ma aveva la scritta "System Exa Rheinmetall, Sommerda" perchè non era stata fabbricata a Dresda ma nel piccolo paese di Sommerda, vicino a Jena (provincia Turingia, Germania).
Nel 1957 venne presentato il modello 
Exakta Varex IIa (Exakta VX IIa in USA) identica nella carrozzeria ma nei comandi c'erano tre terminali di sincronizzazione M, F (cioè lampade Vacublitz, Photoflux, ecc.) e X (flash di 1/50); l'otturatore dei tempi era sempre B, T, 1/25, 1/50, 1/100, 1/250, 1/500 e 1/1000  mentre l'altro bottone selezionava 1/5, 1/2, 1, 2, 4, 6, 8, 10, 11 e 12 sec. Le versioni sono addirittura 8, fino al 1968 ma sono poche cose, per esempio il ritocco o le scritte, a parte la ver.3 nel 1958 con pentaprisma di cellule selenio, nel 1961 la ver.5 per gli schermi intercambiabili e sia le ver.6, sempre lo stesso anno, che le ver.8 nel 1962, con il pentaprisma modificato.

1951 Exakta Varex Ia

1957 Exakta Varex IIa

1958 Exakta VX IIa view

1963 Exakta Varex IIb

Nel 1959 viene sostituita dal modello Exa II: la forma del corpo, la dimensione e il peso sono simili ma il pentaprisma è fisso e la finitura leggermente migliore. Ecco la scheda tecnica: mirino a pentaprisma fisso, messa a fuoco con schermo semplice, otturatore a tendine in tessuto, velocità di 1/2, 1/4, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125 e 1/250 sec più B, presa flash "F" di 1/15 e "X" di 1/30 sec, specchio non a ritorno immediato, contapose decrescente, dimensioni 130x95x48 mm e peso 670 gr. L'obiettivo standard era un Carl Zeiss Jena Tessar 50mm f/2,8, 4 elementi, fino a f/22 e messa a fuoco da 0,50 a infinito.Nel 1963 furono presentati tre nuovi modelli. Il primo, l’Exakta Varex VX IIb (Exakta VX IIb in USA), era come la Varex IIa ma con i tempi di otturazione "moderni" da 1/30 a 1/1000 sec, B e T. La maggior parte dei cambiamenti erano solo cosmetici e anche questi erano minori: il promemoria sensibilità della pellicola era stato eliminato, facendo spazio ad un logo Ihagee da incidere sul coperchio superiore ed era stata cambiata la presa del treppiede. Gli altri modelli del 1963 erano l’ Exa I, come l’Exa ma con l'otturatore, alla moda "geometrica", e l’Exa IIa come l’Exa II appena modificato con piccoli miglioramenti dello schermo.

Curiosità: Nuove fabbriche Ihagee

Aguerra finita, Steenbergen si trasferì in Germania Est come console dei Paesi Bassi per mettere più pressione su Ihagee ma tutto senza successo. Avviò molte cause legali contro Ihagee ma senza risultati. Allora Steenbergen andò all’Ovest e, nel 1959, creò una nuova società: la Ihagee Kamerawerk AG a Frankfurt/Main simile all'originale di Dresda; nel 1963 registrò la Ihagee Exakta Photo AG a Monaco in collaborazione con la Steinheil (Carl Braun Camera-Werk) e, nel 1966, anche a Berlino: la IHAGEE  West.

Nel 1963 venne presentato alla Photokina di Colonia il prototipo della Exakta Real, che entrò in produzione soltanto nel 1966. Ecco la scheda: corpo interamente metallico trapezoidale, mirino pentaprisma TTL o a pozzetto, otturatore meccanico con tendine in tela orizzontale, tempi di 2 e 1 sec, 1/2, 1/4, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500 e 1/1000 più posa B e T, sincro lampo di 1/30 e 1/60 sec con presa coassiale F e X; innesto obiettivi baionetta da 46mm e avanzamento pellicola con leva di carica. Aveva anche due pulsanti di scatto: uno sulla parte superiore e un secondo sul lato sinistro.
Dopo dieci anni e circa soli 2000 pezzi, la produzione della Exakta Real fu interrotta: le macchine occidentali non potevano competere con lo sviluppo tecnologico di quelle giapponesi.
Ma oggi per i collezionisti sono ormai nella leggenda e quindi le cifre richieste sono salite molto, fino a 1.000 euro o più. E per il solo il corpo!


 

Nel 1967 vi furono due fatti importanti: il primo, la morte di Johan Steenbergen a Osnabrück, ai confini dell'Olanda, e il secondo, la Ihagee Kamerawerk AG (cioè Ihagee West) tornò legalmente agli eredi che ordinarono ai giapponesi della Petri Camera Ltd. di costruire una nuova camera economica con il marchio "Exakta" (vedi oltre).
Due anni più tardi, cioè nel 1965, vennero sostituite due fotocamere: la Exa I sostituita dalla Exa Ia,e la Exa IIa dalla Exa IIb. Le modifiche consistevano in piccoli cambiamenti: per esempio la leva di caricamento fu accorciata appena oppure la manopola di riavvolgimento fu cromata.
L’anno successivo venne presentata la fotocamera 
Exa 500 (Exakta 500 in USA) e fu l'ultimo modello Exa. L'aspetto esterno era come le Exa II ed aveva sempre il pentaprisma fisso. Le differenze erano l'anello di velocità dell'otturatore, che divenne nero, e che nella maggior parte dei casi era disponibile con una lente di fresnel con microprismi nella zona centrale.

1954 Exa

1959 Exa

1959 Exa II

1963 Exa I

1964 Exa Ia

1966 Exa 500

Presentata alla Photokina dell’ottobre del 1966, nel 1967 venne messa in commercio la nuova versione dell’Exakta VX 1000; la forma generale era diventata più angolare e aveva nuovo aspetto esterno, simile alla Varex VX IIb.
Un nuovo design della manopola velocità e leva di carica rapida con corsa ridotta a 235°, invece di 300°. Finalmente era stato introdotto lo specchio con ritorno automatico dopo il rilascio. Otturatore con tendine in tela a scorrimento orizzontale, tempi da 12 secondi ad 1/1000 + posa B e T. Il sincro-lampo era di 1/60 sec con tripla presa coassiale (X, F, FP). Il mirino e lo schermo di messa a fuoco erano intercambiabilli mentre il dorso era fisso. Le dimensioni erano di 153x102x48,5 e il peso di 720g, solo corpo con pentaprisma. Una cosa speciale: aveva la taglierina della pellicola a forma di uncino, come la Kine Exakta per tagliare le foto esposte e conservare le altre. Nuovo il pentaprisma Travemat con esposimetro di CdS e la sensibilità variava da 6-400 ASA; la batteria era PX13 o PX625, al mercurio da 1,35 volt.
Sempre la VX1000, per ragioni di controllo e considerazioni commerciali, doveva essere chiamata Elbaflex VX 1000 per tutti paesi europei con sotto apposte targhette "aus Dresda". 

1966 Exakta VX 1000

1966 Elbaflex VX 1000

1969 Exakta VX 500

Nel 1969 venne presentata la nuova Exakta VX 500  (Exakta 500 per gli U.S.) più economica e fu l'ultimo modello della gamma VX. Rispetto alla VX1000 il corpo e il coperchio posteriore erano gli stessi ma la gamma di velocità dell'otturatore era stata limitata a B, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250 e 1/500 sec.; non c'erano ne la taglierina ne la presa coassiale FP. 
Nel 1970 il marchio Ihagee cessò la produzione e la ditta fu assorbita completamente dalla 
Kombinat VEB Pentacon. Dopo 35 anni di vita delle reflex Exakta, la famosa fotocamera trapezoidale, non era rimasto più niente. D’ora in poi il corpo delle nuove Exacta sarebbe stato rettangolare, come tutte le altre marche.


1970 Exakta RTL1000


1972 Praktica VCL

  Infatti l'ultima Exakta RTL 1000 era stata completamente riprogettata sulla base della serie Praktica L con qualche modifica del pentaprisma intercambiabile, come la Praktica VLC. Aveva anche l'otturatore da 8 sec a 1/1000 sec più B e la presa era di FP e X con 1/125.
Però non ottengono effetti sostanziali e, alla fine del dicembre 1970, Kombinat VEB Pentacon dismise il marchio Exakta.  
A riprova di ciò, le ultime versione delle RTL 1000 e VX 500 non portavano più il marchio della Kombinat VEB Pentacon. Solo tre volte furono marchiate Pentacon: la prima nel 1977, la Exa Ib, con il corpo uguale alla Exa Ia ma con l'innesto a vite 42x1; la seconda nel 1984, la Exakta 66 come Pentacon Six TL, e l'ultima nel 1997, la Exakta 66 III, modificata come Pentacon MK2.
Dopodiché, nell’ottobre del 2000, nell'azienda non c'è più traccia del marchio Exakta.
 (vedi oltre).

Curiosità: dimezzato la Exa 

Nel 1952 furono ordinate 500 unità di Exa molto speciali: fu realizzata una metà formato, ridotta al 18x24, per la Volkspolizei di DDR, cioè la Polizia della Germania dell’Est. Il meccanismo di avvolgimento simile fu modificato per il 18x24mm in modo da essere in grado di impressionare 72 fotogrammi. L'otturatore andava da 1/30 a 1/175 sec e l’obiettivo standard era un Tessar 50mm f / 3,5. Nel 1977 furono ordinati, sempre la "Polizei", una Exa Ib  in 100 unità con obiettivo Pentacon Auto 1,8/50 MC. Sono state usate per prendere le  impronte digitali dei criminali.

 

Exakta del Giappone

La società Ihagee West di Berlino tentò di far produrre ad alcune industrie giapponesi fotocamere con il proprio marchio. La Exakta Twin TL era una fotocamera reflex 35 mm prodotta dalla Petri nel 1970 e successivamente dalla Cosina (vedi sia la storia di Petri che di Cosina). Le caratteristiche erano un otturatore Copal di metallo con tempi da 1 sec a 1/1000 più B, sincro lampo 1/125 di sec X e M, esposizione a tutta apertura grazie ad una cellula al CdS e sensibilità 25-1600 ASA, dimensioni 145x65x95mm e peso 770 g, solo corpo. Gli obiettivi forniti erano a baionetta ma c’era anche un modello, la Exakta Twin TL 42, con le stesse caratteristiche ma con innesto a vite 42x1. I due corpi erano neri. Perché nel nome c’era Twin? In inglese significa doppio perché possedeva due pulsanti di scatto, uno sulla parte superiore e un secondo sul lato sinistro dell’apparecchio, come la Exakta Real.


1970 Exakta Twin TL


1975 Exakta 500

 1976 Exakta FE 2000

  Sempre nel periodo 1975-76, fece produrre tre apparecchi dalla Petri: le Exakta TL 1000, Exakta TL 500 e Exakta FE 2000.
La prima, la 
Exakta TL 1000 era costruita sulla base della Petri FT 1000, con otturatore sul piano focale e tempi da 1 sec a 1/1000" più B e FP, dotata di lettura esposimetrica TTL con una cellula al CdS, e nel mirino era visibile l'ago d’accoppiamento. Abbandonato il concetto della baionetta, possedevano il passo a vite 42x1 universale.
La seconda, la 
Exakta TL 500 era uguale a parte una sola differenza: i tempi andavano da 1sec a 1/500. Aveva il corpo sia in finitura nera che cromata.
L'ultima era la
Exakta FE 2000, uguale alla Petri FA 1 modificata appena, con nuovo pulsante di scatto e con incisa sul cappuccio superiore la scritta "Ihagee West". L'esposizione era automatica con priorità della velocità dell'otturatore, da 1 sec a 1/1000 più B, era TTL con due cellule al CdS ed con un mirino abbastanza completo. Sempre con innesto a vite 42x1, universale.
Nel periodo 1977-79 la società Ihagee West di Berlino fece produrre dalla Tokyo Optical la Exakta EDX 2 e la Exakta EDX 3, sulla base delle loro Topcon RE200 e  RE300 
(
vedi le schede).
Erano quasi uguali a parte gli obiettivi: erano dotate infatti della vecchia e gloriosa baionetta Exakta e non Topcon, perfezionata per permettere la preselezione del diaframma. La sola Exakta EDX3 era motorizzabile con un winder dedicato.
 

Alla fine fu contattata la Cosina per la produzione delle successive fotocamere. La prima del 1983 era la Exakta HS-1 basata sul modello CT-1A, una fotocamere economica che faceva uso di policarbonato e il cui peso era di appena 450gr. Il mirino era fisso con telemetro a immagine spezzata e la messa a fuoco su vetro smerigliato con lente di Fresnel. Otturatore di metallo Copal da 1 sec a 1/1000 e B, sincronizzazione di X 1/125 sec, mentre l'esposizione TTL era a tutta apertura corredata di due cellule al Cds per la lettura ponderata centrale con ASA 25-1600. L’obiettivo era a baionetta Pentax-K, intercambiabile.

1983 Exakta HS-1

1985 Exakta HS-3

1986 Exakta HS-4

1988 Exakta HS-10

Nel 1985 la Exakta HS 2, basata sulla CT1A Super, era dotata del tempo massimo di 1/2000 di sec, mentre Exakta HS 3 era basato sulla Cosina CT-7 ed aveva l'otturatore manuale da 2 sec a 1/1000 e automatico da 8 sec a 1/1000, sempre con il B. Nel 1986 la Exakta HS 4, sempre basata sulla CT-7 ma non aveva nessuna compensazione AE, blocco AE e neanche il flash dedicato. Alla fine, nel 1988 la Exakta HS 10, come CT1A Super, e la Exakta HS 40, come la CT-7, ma erano rifacimenti ad un costo inferiore: non possedevano l’autoscatto.
Da rilevare che la Cosina CT-1A  è stata venduta anche sotto altri nomi, a parte Exakta HS-1, con Hanimex DR-1, Petri GX-1, Soligor SC-1 e Miranda MS-1, mentre la Cosina CT-7 per il distributore tedesco Photo Porst con il nome Carena. A  conferma che, negli anni ruggenti dell’avanzata nipponica in campo fotografico, era spesso difficile capire chi produceva cosa e per conto di chi lo faceva.
Ma ormai la storia della Ihagee era giunta al termine e alla fine degli anni ‘90, incapace di stare al passo con il progresso fotografico e di trovare finanziamenti l’ultima azienda proprietaria del marchio Exakta , la “Steenbergen & Co” fallì e scomparve con il marchio stesso.

Oggi ci sono altre Exakta ma si tratta di apparecchi che poco hanno ache vedere con quelli prodotti dall’azienda creata da Steenbergen: i mobili della Svizzera (www.exakta.ch), laboratorio medici del Messico (www.exakta.mx) e smaltimento rifiuti industriali italiano (www.exaktasiciliana.it).

Testo:  C.Scocco & G.A.Suardi

Bibliografia - i libri: "Exakta cameras 1933-1978" di C.Aguila e M.Rouah, "The Register" di R.Lea
e i siti:
www.exakta.org di Maurizio Frizziero, www.ihagee.org di Hugo Ruys, www.exaktapages.com di Olaf Nattenberg, www.exaklaus.de di Klaus Rademaker, www.peterlanczak.de di Peter Lanczak, www.dresdner-kameras.de di Michael Sorms, www.pacificrimcamera.com

Immagini e ritocchi: www.pbase.com, www.exakta.org, ramrao.com, www.exaktapages.com, www.kameramuseum.de, captjack.exaktaphile.com, www.steenbergen-stichting.nl, www.liveauctioneers.com, photobutmore.de