-  

LA STORIA DELLA...

NIKON

Seguendo le direttive impartite dall’Imperatore Yashihito per fare del Giappone uno stato moderno, economicamente e militarmente forte, il barone Mitsubishi, sfruttando la propria potenza economica e la propria autonomia operativa, riunisce alcune piccole industrie ottiche e fonda nel luglio del 1917 la società Nippon Kogaku Tokyo K. K. Lo scopo dichiarato è quello di produrre in maniera del tutto autonoma il vetro ottico e di procedere alla sua lavorazione. Con i capitali messi a disposizione, e con la collaborazione di alcuni tecnici fatti venire dalla Germania, il progetto viene pienamente realizzato nel corso degli anni Venti.
La Nippon Kogaku diventa il primo produttore giapponese di vetro ottico, e con i primi anni Trenta mette in produzione anche alcuni obiettivi fotografici. Benché la maggior parte della produzione sia orientata verso le commesse militari (binocoli, telemetri da marina, telescopi, collimatori, etc.) la Nippon Kogaku sviluppa una serie di obiettivi fotografici per il formato grande, medio e piccolo, dapprima con i marchi Anytar, Nikko ed Aero-Nikkor, e dal 1932 con il marchio Nikkor, costruendo anche alcune fotocamere aeree per gli impieghi militari.
Nel periodo bellico la Nippon Kogaku arriva ad impiegare ventitremila persone in diciannove fabbriche diverse, ma la capitolazione militare del Giappone nell’agosto del 1945 e l’occupazione militare da parte degli eserciti americano ed australiano mettono fine ad ogni tipo di attività produttiva. L’imperatore Hirohito si arrende al generale Mac Arthur, che diventa il comandante supremo per le forze alleate. La Nippon Kogaku viene separata dal gruppo Mitsubishi e viene riorganizzata in una sola azienda con mille e quattrocento dipendenti. L’ordine per la ripresa della produzione arriva nell’ottobre del 1945, e nel novembre viene costituita una commissione per studiare la possibilità di costruire delle fotocamere per il mercato civile. Nell’aprile del 1946 viene approvata la decisione di costruire una fotocamera 35mm a telemetro, ed i progetti vengono completati nel settembre del 1946. Le prime fotocamere funzionanti vengono completate nel novembre del 1947 e vengono messe sul mercato giapponese nel marzo del 1948. Nell’ottobre cinquanta esemplari vengono spediti ad Hong Kong, ma l’esportazione vera e propria inizia nel marzo del 1949.

LE NIKON A TELEMETRO
La fotocamera della Nippon Kogaku viene progettata come una fotocamera di livello superiore, e come modelli vengono prese le fotocamere tedesche Leica e Contax, le migliori fra le fotocamere 35mm del periodo prebellico. Come nome, dopo molte esitazioni, viene scelto il nome Nikon, mentre per il formato viene scelto il 24x32mm, il così detto “japan size”, corrispondente al formato della carta fotografica. La fotocamera Nikon utilizza un sistema telemetrico simile a quello delle Leica, ma con l’oculare del telemetro integrato con quello del mirino, e come otturatore viene utilizzato un otturatore a tendina in stoffa simile a quello delle Leica, con lo scorrimento orizzontale e le velocità di otturazione fra un secondo ed un cinquecentesimo di secondo, oltre alle pose B e T. L’innesto per gli obiettivi intercambiabili è invece identico a quello delle Contax, con la doppia baionetta esterna ed interna ed il gruppo per la messa a fuoco degli obiettivi standard incorporato nella fotocamera e regolato da una rotella dentata. Anche il fondello amovibile e solidale con il dorso viene realizzato sul modello delle Contax.
La carrozzeria della Nikon somiglia molto a quella delle Contax, con la cassa squadrata, il frontale sporgente, ed i due grossi bottoni per il caricamento ed il riavvolgimento della pellicola posti sul tettuccio. La Nikon 24x32mm (successivamente rinominata Nikon I) viene costruita fino all’agosto del 1949, complessivamente in poco più di settecento esemplari, con numeri di serie da 60922 a 609759. Il prefisso 609 indica la data di completamento del progetto 194(6) – (09).
L’amministrazione di Mac Arthur è contraria all’importazione negli USA di fotocamere di formato 24x32mm, non compatibile con gli standard di lavorazione del Kodachrome, e circa trecento Nikon I giacenti in magazzino e già pronte per la spedizione vengono modificate nel formato 24x34mm per il mercato americano. La carrozzeria delle fotocamere non viene cambiata, e la modifica si limita alla finestra del formato ed al ritocco del meccanismo di trascinamento della pellicola.
Le nuove fotocamere costruite a partire dal luglio del 1949 nel formato 24x34mm, ad un ritmo di duecento fotocamere al mese, vengono individuate come Nikon M. Il mercato americano richiede anche la sincronizzazione con il flash, e a partire le prese sincro S ed F vengono aggiunte sul fianco sinistro delle fotocamere, mentre gli esemplari più vecchi vengono modificati su richiesta. Le Nikon M sincronizzate vengono indicate come Nikon MS. Fra Nikon M e Nikon MS vengono costruite poco più di tremila e trecento fotocamere, fino alla fine del 1950. Dal gennaio del 1951 la lettera M scompare e inizia la produzione delle Nikon S sincronizzate. Per l’importazione delle Nikon S negli USA viene fondata a San Francisco la Nikon Camera Company, e nel 1953 l’importazione viene assunta da Joe Ehrenreich attraverso la Nikon Inc. con sede a New York. La produzione delle Nikon S prosegue fino al gennaio del 1955 con circa seicento fotocamere al mese ed oltre trentaseimila fotocamere costruite, di cui oltre ventimila esportate negli USA. Dal settembre del 1951 scompare dal fondello il marchio “MIOJ” (Made In Occupied Japan), per essere sostituito dal marchio “Made in Japan”, ed una volta superato il numero di serie 60.910.000, la numerazione riparte da 6.100.001.

Nel dicembre del 1954 la Nippon Kogaku presenta contemporaneamente a Tokyo ed a New York il nuovo modello Nikon S2, più lunga della Nikon S, con il formato 24x36mm, un unico contatto sincro FP ed X, una leva di carica rapida, e le velocità di otturazione fra un secondo ed un millesimo di secondo. La produzione prosegue con oltre cinquantaseimila esemplari costruiti fino al marzo del 1958. Alcune Nikon S2 vengono realizzare con le finiture nere ed alcuni esemplari sperimentali vengono equipaggiati con un motore elettrico per il trascinamento della pellicola. Durante il corso della produzione della Nikon S2 vengono studiati due nuovi prototipi, uno con il telemetro ed il mirino multifocale, ed uno con il mirino reflex. La precedenza viene assegnata al mirino multifocale, e nel settembre del 1957 inizia la produzione della Nikon SP, con un otturatore migliorato, un unico bottone per la selezione della velocità di otturazione, il meccanismo dell’autoscatto incorporato ed un doppio mirino multifocale, corretto per la parallasse, per i grandangolari da 28mm e 35mm e per le focali da 50mm, 85mm, 105mm e 135mm. La Nikon SP è inoltre predisposta per l’impiego dei motori elettrici S36 e degli esposimetri accoppiati al selettore delle velocità di otturazione. La Nikon SP viene costruita in oltre ventiduemila esemplari, ma dopo la presentazione della reflex Nikon F (vedi sotto) il suo prezzo viene ridotto e la produzione rallentata, per terminare nel giugno del 1960.
Nel maggio del 1959, a metà della produzione, la tendina in stoffa viene sostituita da una tendina metallica in lega di titanio. Accanto alla Nikon SP viene realizzato a partire dal marzo del 1958 e il modello Nikon S3, che utilizza la stessa meccanica, lo stesso otturatore, lo stesso autoscatto, gli stessi motori e gli stessi accessori della Nikon SP, ma viene semplificata nel mirino. Il grande mirino della Nikon S3 ha il rapporto 1:1 e le cornici per le focali da 35mm, 50mm e 105mm. La Nikon S3 viene costruita fino al marzo del 1961 in oltre quattordicimila esemplari. Nel marzo del 1959 accanto alla Nikon S3 viene messa in produzione la Nikon S4, semplificata senza l’autoscatto, senza la cornice del 35mm e senza la predisposizione per il motore.
 

Curiosità: malocchio giapponese

Il numero 4 in Giappone è considerato sfortunato, ed infatti la Nikon S4 viene sdegnosamente rifiutata dall’importatore americano e viene costruita solo fino al luglio del 1960, in poco più di seimila esemplari per il mercato giapponese.

Nell’aprile del 1960 la Nikon S3 viene costruita in una versione speciale per il mezzo formato 18x24mm, per settantadue pose con un rullino standard, e viene equipaggiata con un motore elettrico S-72 per sei e fino a nove scatti al secondo. La fotocamera, nonostante le aspettative, non incontra il favore dei fotografi, si rivela un secondo fiasco commerciale perché, oramai, ci sono le reflex Nikon F e viene costruita in meno di duecento esemplari. La storia delle Nikon a telemetro, sembra concludersi all’alba degli anni Sessanta, ma vede un paio di imprevedibili ed imprevisti ritorni.

1958 - Nikon S3 1964 - Nikon S3 Olympic

In occasione dei giochi Olimpici di Tokyo del 1964 la Nippon Kogaku mette in produzione oltre duemila fotocamere Nikon S3 “Olympic” commemorative e con le finiture di colore nero, corredate da obiettivi Nikkor S 50mm f/1.4 in montatura speciale. Nel febbraio del 2000 la Nikon Corporation (nuova sigla della Nippon Kogaku) mette in produzione una nuova serie limitata e commemorativa di fotocamere Nikon S3 Millennium ed equipaggiate ancora con una nuova edizione dell’obiettivo Nikkor S 50mm f/1.4 con le finiture tipo “Olympic”.

 

CRONOLOGIA NIKON A TELEMETRO

ANNI

MODELLI

FORMATO

TEMPI

NOTE

NUM. SERIE

1946

Progetto Nikon

- - -

- - -

prototipi

60901 - 60921

1947

Nikon

24x32

1-500


- - -

1948

Nikon I

24x32

1-500

produzione di serie

60922 - 609759

1949-1950

Nikon M – Nikon MS

24x34

1-500


M 609760 -  - - -
M 6092350 -  - - -

1951-1955

Nikon S

24x34

1-500


6094101 -
6100001 - 6129520

1955-1958

Nikon S2

24x36

1-1000


6135001 - 6198380

1957-1960

Nikon SP

24x36

1-1000

mirino 28-35 / 50-85-105-135

6200001 - 6232150

1958-1961

Nikon S3

24x36

1-1000

mirino 35–50-105

6300001 -   - - -

1959-1960

Nikon S4

24x36

1-1000

mirino 50-105

6500001 -   - - -

1960

Nikon S3M

18x24

1-1000


6600001 -   - - -

1964

Nikon S3 Olympic

24x36

1-1000


6320001 - 6322561

2000

Nikon S3 Millennium

24x36

1-1000


- - -

 

PROGETTAZIONE REFLEX
Basandosi sull’esperienza maturata con le Nikon a telemetro, la Nippon Kogaku mette allo studio fino dal 1955 una reflex 35mm ponendosi come obiettivo quello di progettare una reflex di classe superiore. La progettazione della reflex, battezzata Nikon F, si intreccia con quella della Nikon SP, ed arriva a maturazione un anno e mezzo dopo l’arrivo sui mercati della fotocamera a telemetro. Le due fotocamere hanno in comune molte parti strutturali, dal meccanismo di trascinamento del film all’otturatore a tendina, realizzato dapprima in stoffa e successivamente otturatore in titanio. Hanno in comune anche il fondello amovibile solidale con il dorso al meccanismo dell’autoscatto, e quasi tutta la strumentazione posta sul tettuccio, la leva di carica, il pulsante di scatto ed il selettore delle velocità di otturazione, predisposto per l’accoppiamento con gli esposimetri accessori esterni. La Nikon F, come la Nikon SP, è inoltre predisposta per l’accoppiamento con il motore elettrico F36 da sostituire al fondello ed al dorso standard. Le somiglianze finiscono qui, perché la Nikon F utilizza un nuovo tipo di baionetta con la trasmissione interna della chiusura automatica del diaframma, monta uno specchio mobile, sollevabile a mano, e con il ritorno istantaneo in posizione dopo ogni scatto, ed un mirino pentaprismatico intercambiabile con un mirino a pozzetto. La Nikon F è inoltre prevista per successive evoluzioni, come i nuovi tipi di mirino Photomic con un esposimetro incorporato, il motore F250 ed il dorso magazzino per diciassette metri di pellicola.

NIKON F, PROFESSIONALE
La presentazione della Nikon F avviene nel marzo del 1959, e la fotocamera viene subito  apprezzata per le doti di robustezza e di versatilità, con i suoi mirini, vetri di messa a fuoco e dorsi completamente intercambiabili, i motori elettrici ed un corredo ottico che nasce già sviluppato e completo di tutte le lunghezze focali, dai grandangolari ai teleobiettivi. Il mirino garantisce la copertura del 100% del campo inquadrato dall’obiettivo, l’otturatore con le tendine in titanio va da un secondo ad 1/1000 oltre alle pose B e T, la leva di carica rapida ha un angolo di 120 gradi ed il peso è di 685 grammi.
Il successo della Nikon F è tale che moltifotografi professionisti e fotogiornalisti la preferiscono alle fotocamere di formato più grande, come le Rolleiflex 6x6cm e le pesanti Speed Graphic.
 

1959 - Nikon F con il mirino prisma 1965 - Nikon F Photomic T

Nel 1962 le Nikon F montano un mirino pentaprismatico, denominato Photomic (vedi anche le schede), che incorpora una fotocellula al CdS, e dal 1965 iniziano a montare il mirino Photomic T con la fotocellula interna per la lettura TTL della luce sul vetro smerigliato intercambiabile. I mirini Photomic sono collegati con il selettore delle velocità di otturazione e con l’anello dei diaframmi degli obiettivi automatici per mezzo della classica “forchetta” esterna. Nel 1967 il mirino Photomic T viene sostituito dal mirino Photomic Tn con la misurazione TTL bilanciata con la prevalenza al centro, sostituito a sua volta nel 1968 dal mirino Photomic FTn modificato nel sistema di aggancio con il corpo macchina e con l’anello dei diaframmi degli obiettivi. Fra i mirini speciali della Nikon F è presente anche un mirino pentaprismatico d’azione, privo dell’esposimetro incorporato, ma con un oculare maggiorato che permette l’osservazione dell’inquadratura a distanza. Nel corso della produzione la Nikon F viene sottoposta a poche piccole modifiche estetiche, la più importante delle quali arrivano dopo il 1971, per uniformare i comandi allo stile della nuova Nikon F2. La Nikon F viene costruita in alcune versioni speciali, fra cui la versione High Speed realizzata in occasioni dei giochi Olimpici ed invernali nel 1972, 1974 e 1976, con dei motori elettrici potenziati, e con lo specchio bloccato in alto o sostituito da uno specchio semi trasparente. La produzione delle Nikon F, denominate Nikkor F su alcuni mercati, sfiora i novecentomila esemplari costruiti e termina ufficialmente nell’ottobre del 1973.


CURIOSITA': LE NIKKOREX

Galvanizzata dal successo commerciale della Nikon F la Nippon Kogaku fa costruire in subappalto fra il 1960 ed il 1963 alcune reflex 35mm equipaggiate con un otturatore a lamelle Citizen, un esposimetro incorporato ed obiettivi non intercambiabili, battezzate con il nome Nikkorex. La Nikkorex 35 del 1960 e la Nikkorex 35/2 del 1962 montano obiettivi Nikkor Q 50mm f/2.5 e la Nikkorex Zoom 35 del 1963 monta per la prima volta un obiettivo zoom Nikkor 46-83mm f/3.5 non intercambiabile.


NIKKORMAT & NIKONOS
Nel 1962 viene messa sul mercato una reflex 35mm con obiettivi intercambiabili, innesto a baionetta Nikon F, e mirino pentaprismatico non intercambiabile. La fotocamera viene denominata Nikkorex F e monta per la prima volta un otturatore Copal Square a tendina con lo scorrimento verticale e le velocità di otturazione fino ad un millesimo di secondo. Le Nikkorex F possono montare un esposimetro esterno accessorio e non sono predisposte per l’impiego del motore elettrico.
L’idea di una reflex 35mm che possa utilizzare tutti gli obiettivi Nikkor della Nikon F si dimostra vincente. Nel 1963 la società Nippon Kogaku acquista dalla società belga Spirotechnique la licenza per la fabbricazione della fotocamera subacquea Calypsophot, progettata da De Wouters e Cousteau. La fotocamera Calypso viene ribattezzata Calypso/Nikkor o più semplicemente Nikonos (vedi oltre)


1967 - Nikkomat FTn

Intanto nel 1965 inizia la produzione delle nuove fotocamere Nikkormat, denominate Nikomat su alcuni mercati. Le Nikkormat sono più grandi e perfezionate rispetto alle Nikkorex F, montano degli otturatori Copal Square e vengono costruite nella versione Nikkormat FS senza esposimetro incorporato, e nella versione Nikkormat FT con l’esposimetro incorporato con misurazione TTL della luce. La Nikkormat FS non ottiene un grande successo, mentre la Nikkormat FT viene migliorata nel 1967 nella versione Nikkormat FTn con la misurazione TTL bilanciata identica a quella dei mirini Photomic FTn. Una caratteristica della Nikkormat è quella di avere il selettore delle velocità di otturazione coassiale con il bocchettone degli obiettivi, e non sul tettuccio come nelle Nikon F.

Nel 1975 la Nikkormat viene aggiornata nei comandi a somiglianza della Nikon F2 e viene battezzata Nikkormat FT2. Infine, nel 1977, con la nascita delle Nikon FM e del nuovo sistema di accoppiamento fra l’esposimetro nel corpo macchina e l’anello dei diaframmi degli obiettivi, la Nikkormat viene ulteriormente modificata ed adeguata al nuovo sistema e ribattezzata Nikkormat FT3.

NUOVO PROFESSIONALE
Nel settembre del 1971 la Nikon F viene affiancata e poi sostituita dal modello Nikon F2, progettata ex novo in base all’esperienza della Nikon F fino dal 1969, ma con caratteristiche diverse e con prestazioni professionali di altissimo livello. La Nikon F2 utilizza un nuovo tipo di otturatore a tendina, con le velocità di otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di secondo, ma con la possibilità di utilizzare le velocità più lente di un secondo, comandate dalla leva dell’autoscatto. La Nikon F2 incorpora la batteria dell’esposimetro, ma utilizza dei mirini intercambiabili pentaprismatici con l’esposimetro incorporato analoghi ai Photomic, ed è predisposta per l’impiego dei motori elettrici da applicare al fondello, senza la necessità di smontare il fondello stesso. La Nikon F può montare il normale mirino pentaprismatico DE1, ma può montare anche il mirino esposimetrico Photomic DP1 (vedi anche la scheda). Nel 1973 viene messo in commercio il mirino esposimetrico Photomic DP2 che trasforma la Nikon F2 in Nikon F2S, utilizza i diodi invece dell’aghetto mobile, e con un accessorio motorizzato DS1 permette la selezione automatica del diaframma. Nel 1976 il mirino DP2 viene sostituito dal mirino Photomic DP3 con la fotocellula al silicio e l’accoppiamento ai servomotori DS1 e DS2. Con l’arrivo della Nikon FM e del sistema di accoppiamento AI, i mirini della Nikon F2 vengono sostituiti dai mirini modificati Photomic DP11 e DP12, che trasformano la Nikon F2 nella Nikon F2AS. Il mirino DP12 può essere impiegato insieme al servomotore DS12 analogo al DS2.

1973 - Nikon F2 Photomic S


1978 - Nikon F2 Titan con mirino AS, motore MD2, batteria MB1 e il controllo DS-12 EE

La Nikon F2 può essere accessoriata con il motore MD1, modificato più tardi nel modello MD2, oppure con il motore MD3 semplificato, e può montare il dorso magazzino speciale per 250 pose. Come la Nikon F, anche la Nikon F2 viene costruita nelle versioni speciali High Speed equipaggiate con il motore veloce MD100, con il mirino pentaprismatico semplice, con uno specchio fisso semi trasparente, e con il blocco della trasmissione automatica del diaframma, per l’impiego degli obiettivi aperti al massimo valore del diaframma. La Nikon F2 può inoltre utilizzare un dorso datario MF10. Una versione speciale del 1978 è la Nikon F2 Titan, realizzata con il fondello, il tettuccio, il dorso e la piastra frontale in titanio, ed equipaggiata con il pentaprisma semplice DE1 con la calotta in titanio. La Nikon F2 Titan viene realizzata in due versioni diverse ed in circa cinquemila esemplari, con il numero di serie preceduto dalle lettere F2T. La produzione delle Nikon F2 interamente meccaniche termina nel 1980 con la presentazione della fotocamera professionale Nikon F3 elettronica ed automatica.

 

CURIOSITA': LE NIKONOS

Nel 1963, la società Nippon Kogaku acquista dalla Spirotechnique la licenza per la fabbricazione della fotocamera subacquea, che viene ribattezzata Calypso/Nikkor o più semplicemente Nikonos...

 (testo completo)


SEMPRE OTTURATORE MECCANICO
La Nikon F2 è l’ultima reflex meccanica professionale della Nippon Kogaku, ma accanto a lei nel marzo del 1977 viene presentata la Nikon FM, una reflex meccanica e compatta che inaugura il nuovo sistema di accoppiamento AI fra esposimetro ed obiettivo. La Nikon FM utilizza un otturatore Copal Square a tendina formato da lamelle, con scorrimento verticale, di nuova concezione, con le velocità di otturazione fra un secondo ed un millesimo di secondo. Il mirino pentaprismatico è fisso e la disposizione dei comandi sul tettuccio è simile a quella della Nikon F2. Simile per le prestazioni generali alla Nikkormat, la Nikon FM è motorizzabile con il motore elettrico MD11, sostituito più tardi dal motore MD12.

1977 - Nikon FM 1982 - Nikon FM2

Nel 1982 la Nikon FM viene equipaggiata con un nuovo otturatore che raggiunge la velocità di un quattromilesimo di secondo, con una fotocellula al silicio, e viene ribattezzata Nikon FM2. La Nikon FM2 rimane in produzione a lungo, ed è l’unica reflex meccanica costruita da Nikon dopo la fine della produzione della Nikon F2. Nel 1984 viene migliorata ancora e presentata come Nikon FM2 new, si distingue dalla precedente solo per il diverso tempo di sincronia del flash portato a 1/250 e marchiato in rosso sulla ghiera dei tempi.
Alcune Nikon FM2 hanno scritte celebrative, nel 1987 per gli ottanta anni di vita della Nippon Kogaku, che nel 1988 si trasforma in Nikon Corporation, nel 1994 per l’anno del cane e nel 2001 per l’anno del dragone. Nel 1993 viene realizzata la versione speciale Nikon FM2T con il tettuccio, il fondello e la carrozzeria in titanio. Nel 2001 le fotocamere Nikon FM2 meccaniche vengono sostituite dal modello Nikon FM3A equipaggiato con un otturatore ibrido controllato elettronicamente ma capace di funzionare anche in assenza delle batterie di alimentazione. L’otturatore permette tutte le velocità di otturazione fra otto secondi ed un quattromilesimo di secondo (fra un secondo ed un quattromilesimo di secondo con la selezione manuale), oltre alla posa B e con la sincronizzazione con il flash ad un duecentocinquantesimo di secondo. La Nikon FM3A utilizza la leva per la chiusura manuale del diaframma e la levetta di caricamento dell’autoscatto meccanico. Come le Nikon FM2 e le Nikon FE2, la Nikon FM3A può montare il dorso datario MF16 ed il motore elettrico MD12 Per la Nikon FM3A viene realizzato uno speciale obiettivo standard Nikkor AIP 45mm f/2.8 compatto a quattro lenti con schema Tessar equipaggiato con un microchip per lo scambio delle informazioni con le fotocamere Nikon delle nuove generazioni. La saga delle Nikon FM si conclude con una fotocamera modesta, costruita in subappalto fra il 1995 ed il 2006, e denominata Nikon FM10. Realizzata con uno scafo in policarbonato, la Nikon FM10 utilizza un otturatore meccanico da un duemilesimo di secondo, e non è predisposta per l’impiego del motore elettrico.

ELETTRONICHE NIKON
All’iniziodegli anni Settanta tutti i costruttori di fotocamere reflex, compresa la Nippon Kogaku, si affrettano a mettere in cantiere una reflex 35mm equipaggiata con un otturatore elettronico e con la selezione automatica delle velocità di otturazione. La prima reflex elettronica della Nippon Kogaku è la Nikkormat EL (o Nikomat EL), che viene messa sul mercato nel 1972. La Nikkormat EL, nonostante il nome, non somiglia troppo nella carrozzeria alle Nikkormat meccaniche, ed ha il selettore delle velocità di otturazione posto sul tettuccio, come le Nikon F2. L’otturatore elettronico a tendina metallica con lo scorrimento verticale va da quattro secondi ad un millesimo di secondo, ed il selettore delle velocità di otturazione permette la selezione manuale di tutte le velocità, oltre alla posizione A per la selezione automatica della velocità di otturazione. Senza le batterie la Nikkormat EL funziona con la velocità di otturazione meccanica di un novantesimo di secondo. La pressione sul pulsante di scatto a metà corsa permette il blocco della misurazione esposimetrica sull’area inquadrata. Nel 1976 la Nikkormat EL viene modificata per l’accoppiamento diretto con un motorino elettrico Auto Winder AW1 che permette l’avanzamento automatico della pellicola. La Nikkormat così modificata viene battezzata con la sigla Nikkormat ELW (o Nikomat ELW). Nel 1977, con l’arrivo delle fotocamere Nikon FM equipaggiate con il nuovo sistema AI di accoppiamento con gli obiettivi Auto Nikkor della nuova serie, le fotocamere in produzione vengono modificate e la Nikkormat ELW viene sostituita dal modello Nikon EL2, identica in tutto al modello precedente, ma con il nuovo sistema di accoppiamento dell’obiettivo con il simulatore del diaframma.

1972 - Nikkormat EL 1978 - Nikon FE

Nel1978 viene presentata la Nikon FE, con la carrozzeria simile a quella della Nikon FM meccanica, ed equipaggiata con un otturatore elettronico da un millesimo di secondo, con i tempi lunghi fino ad otto secondi. Senza batterie anche la Nikon FE scatta con la velocità meccanica di un novantesimo di secondo. I vetri di messa a fuoco della Nikon FE sono intercambiabili attraverso il bocchettone degli obiettivi. La Nikon FE può montare gli stessi motori elettrici MD11 ed MD12 delle Nikon FM, che si collegano direttamente al fondello.

Nel 1983 la Nikon FE viene sostituita dal modello Nikon FE2 che utilizza la stessa carrozzeria e gli stessi comandi, ma come la Nikon FM2, monta un nuovo tipo di otturatore con le velocità fino ad 1/4000 di secondo. La velocità meccanica e sincronizzata con il flash viene portata ad 1/250 di secondo.

Nel 1997 la Nippon Kogaku subappalta (forse alla Cosina) la costruzione delle fotocamere Nikon FE10, dalla carrozzeria analoga a quella delle Nikon FM10 meccaniche, ed equipaggiate con un otturatore elettronico con le velocità di otturazione fra otto secondi ed un duemillesimo di secondo, con la sincronizzazione del flash con un novantesimo di secondo. La Nikon FE10 è molto tradizionale, con la leva di carica ed il selettore delle velocità di otturazione, una levetta per la chiusura manuale del diaframma ed il pulsante per il blocco della lettura esposimetrica.

Sono quasi indentiche!

 

NIKON F3 PROFESSIONAL
Nel1980 la società Nikon presenta la sua nuova reflex 35mm professionale, battezzata con il nome Nikon F3 ed equipaggiata con un otturatore elettronico. La Nikon F3 ha l’esposimetro incorporato e mantiene la possibilità di cambiare i mirini e gli schermi di messa a fuoco, oltre alla possibilità di impiego dei motori elettrici e dei dorsi magazzino. Il mirino pentaprismatico standard DE2, ma si possono montare i mirini a pozzetto DW3, i mirini a pozzetto con il mirino ad ingrandimento DW4 ed i mirini di azione DA2 con la possibilità di osservazione dell’inquadratura anche senza accostare l’occhio all’oculare. Nel 1982 viene presentato un nuovo mirino DE3 di tipo HP, con l’oculare sagomato per permettere una visione più agevole dell’inquadratura, senza accostare completamente l’occhio all’oculare. Il mirino DE2 ed il mirino HP DE3 permettono la chiusura della finestrella dell’oculare.


1982 - Nikon F3 HP

L’otturatore elettronico è a tendina in titanio con lo scorrimento orizzontale, ed offre le velocità di otturazione fra otto secondi ed un duemillesimo di secondo oltre alla posa B. Senza le batterie la Nikon F3 scatta con la velocità di un sessantesimo di secondo per mezzo di una leva ausiliaria. Una levetta permette il sollevamento manuale dello specchio ed un pulsante permette la chiusura manuale del diaframma. La Nikon F3 può essere accessoriata con un motore elettrico MD4 per una velocità massima di quattro scatti al secondo. La massima velocità di ripresa si ottiene con lo specchio alzato. Il dorso della Nikon F3 può essere sostituito con il dorso MF6 che impedisce il rientro della coda della pellicola nel caricatore o con il dorso MF4 per duecento e cinquanta pose, e può essere impiegato il dorso datario MF14. La Nikon F3 rimane in produzione per vent’anni, fino all’inverno del 2000, nonostante la presentazione nel 1988 della Nikon F4 con la messa a fuoco automatica.

 

CURIOSITA': NIKON F3 SPECIALI

La Nikon F3 viene realizzata nel 1982 a in una versione speciale Nikon F3T o F3 Titan con la calotta ed il fondello in titanio, equipaggiata con un mirino DE4 con il cappuccio in titanio. Nel 1984 viene realizzata la versione speciale della Nikon F3 denomina ta Nikon F3P riservata ai fotogiornalisti professionisti.

Nell’ottobre del 1993 viene realizzata in un numero limitato di esemplari la Nikon F3 Limited, dalle caratteristiche simili a quelle delle Nikon F3P, ma solo per il mercato giapponese. La Nikon F3H simile alla Nikon F3P viene realizzata in occasione delle olimpiadi invernali di Nagano in meno di mille esemplari non immessi in commercio, monta uno specchietto semitrasparente fisso e può utilizzare il motore elettrico MDH con la velocità fino a tredici scatti al secondo.

 

MISURAZIONE AMP
Nel 1983 viene presentata la fotocamera Nikon FA, equipaggiata con un otturatore elettronico analogo a quello delle Nikon FE2, con le velocità fino ad un quattromilesimo di secondo, e con un sistema di misurazione della luce basato su due fotocellule al silicio su cinque zone diverse, con il calcolo della media e con la esclusione dalla misurazione delle aree anomale. Il nuovo sistema di misurazione, denominato AMP (Auto Multi Pattern) o a matrice, può essere disattivato per la misurazione selettiva della luce sulla sola area centrale. La Nikon FA può essere utilizzata con la selezione manuale o automatica delle velocità di otturazione, ma anche con la selezione automatica del diaframma in base alla velocità di otturazione selezionata manualmente, oppure con la selezione automatica programmata della coppia tempo e diaframma. Nella funzione programmata la selezione della coppia avviene in funzione della lunghezza focale dell’obiettivo impiegato, grazie al sistema di informazioni tra il corpo macchina e gli obiettivi della serie Nikkor AIS. La Nikon FA possiede una leva per la chiusura manuale del diaframma, una levetta per il caricamento dell’autoscatto meccanico, ed un pulsante per la misurazione della luce sulla sola area centrale. La Nikon FA può essere accessoriata con un motore elettrico MD15 e i dorsi datario MF16.

 

CURIOSITA': ELETTRONICHE ECONOMICHE

Nel 1979 la società Nippon Kogaku mette sul mercato una reflex 35mm elettronica piccola e compatta battezzata Nikon EM ed equipaggiata con un otturatore elettronico con lo scorrimento verticale e le velocità di otturazione fra un secondo ed un millesimo di secondo, oltre alla posa B ed alla velocità meccanica di un novantesimo di secondo sincronizzato con il flash. Il selettore delle funzioni può essere regolato esclusivamente sulla selezione completamente automatica della velocità di otturazione, sulla posa B e su M90 per scattare con le batterie scariche. Nonostante la sua semplicità la Nikon EM può essere accessoriata con un motorino elettrico MDE che permette lo scatto singolo o la sequenza di due scatti al secondo. Per la Nikon EM vengono messi in commercio otto obiettivi Nikkor E compatibili con l’innesto a baionetta Nikon.

1979 - Nikon EM

1982 - Nikon FG

Nel 1982 alla Nikon EM viene affiancato un modello analogo dalle prestazioni più sofisticate, battezzata Nikon FG. L’otturatore elettronico è lo stesso, come l’autoscatto e la compensazione dell’esposizione per il controluce, e permette la selezione automatica o manuale di tutte le velocità di otturazione. Manuale, automatica e programmata, la Nikon FG usa una fotocellula al silicio e può montare un motorino elettrico MD14. Nel 1984 viene presentata una versione semplificata, battezzata Nikon FG20, che utilizza lo stesso otturatore elettronico e lo stesso circuito esposimetrico. La semplificazione delle funzioni prevede la impossibilità di utilizzare la funzione programmata, mentre il selettore delle velocità di otturazione permette la selezione manuale o automatica della velocità di otturazione. L’esposizione può essere modificata per le riprese in controluce ed un avvisatore acustico disinseribile avvisa nel caso di esposizione scorretta.

MOTORE INCORPORATO

Nel 1985, seguendo la moda imposta dalle altre industrie, la società Nikon mette in produzione la Nikon F301 (Nikon N2000 negli USA), equipaggiata con un motore elettrico incorporato per l’avanzamento della pellicola. La Nikon F301 utilizza un otturatore elettronico con le velocità fra un secondo ed un millesimo di secondo selezionabili automaticamente o manualmente, oltre alla posa B, con la velocità sincronizzata pari ad un 125 di sec. La Nikon F301 permette l’esposizione programmata con la selezione automatica del valore del diaframma e della velocità di otturazione, e l’esposizione programmata con la velocità di otturazione alte, nel caso di azioni rapide o con obiettivi di focale lunga. La Nikon F301 possiede l’autoscatto ed una presa per il comando a distanza. Un selettore permette di escludere il segnale acustico che segnala gli errori di esposizione, la possibilità di mosso, la fine della pellicola, il funzionamento autoscatto e la necessità di impostazione manuale della sensibilità del film. La Nikon F301 utilizza il codice DX per la selezione automatica della sensibilità del film. L’alimentazione della Nikon F301 dipende da quattro batterie ministilo da 1.5 volt e con un fondello accessorio MB3 è possibile alimentare la fotocamera con quattro batterie a stilo da 1.5 volt. La Nikon F301 non possiede il pulsante per la chiusura manuale del diaframma e non permette l’esecuzione di fotografie in assenza delle batterie.

1985 - Nikon F301

 

 

Non c'è più la ricarica dell'otturatore ma solo un motore elettrico.

REFLEX AUTOFOCUS
Nel 1985, spinta dall’improvviso arrivo sui mercati di fotocamere autofocus integrali, come le Minolta Maxxum 7000 o, Europa, Minolta 7000 AF, inizia nel 1986 la produzione delle fotocamere Nikon F501 autofocus (ribattezzata negli USA Nikon N2020), basata sul corpo delle Nikon F301 modificato con l’aggiunta di un sensore per la rivelazione autofocus ed equipaggiata con una nuova serie di obiettivi AF-Nikkor. La Nikon F501 si caratterizza per una sagoma bassa ed allungata ed un motore incorporato per l’avanzamento della pellicola e la ricarica dell’otturatore, viene equipaggiata con un otturatore a tendina metallica con scorrimento verticale e controllo elettronico con le velocità di otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di secondo. Il motore incorporato permette lo scatto singolo o la sequenza continua e la messa a fuoco può essere effettuata in maniera singola e continua, oppure manualmente.

La Nikon F501 utilizza una fotocellula al silicio con prevalenza dell’area centrale dell’inquadratura, con esposizione manuale assistita dall’esposimetro, oppure automatica con priorità del diaframma e programmata in base ad un programma standard, un programma che privilegia le alte velocità di otturazione PH, o un programma P-DUAL che tiene conto della lunghezza focale dell’obiettivo. Il mirino della Nikon F501 ha gli schermi di messa a fuoco intercambiabili. L’alimentazione è fornita da quattro batterie ministilo AAA da 1.5 volt ma con un fondello speciale è possibile impiegare quattro batterie tipo AA. Per la Nikon F501 sono disponibili un dorso datario MF-19.

 

CURIOSITA': PRE-AUTOFOCUS

Nei primi anni Settanta viene sperimentato sulla fotocamera Nikon F2 e un ingombrante obiettivo AF motorizzato 80mm f/2,8 che rimane a livello di prototipo, mentre alla Photokina del 1980 di Colonia (Germania), viene presentata, ancora a livello sperimentale, la Nikon F3AF predisposta per l’impiego di  obiettivi con la messa a fuoco automatizzata per mezzo di un motore elettrico incorporato nella montatura dell’obiettivo e di un sensore posto nel mirino della fotocamera: viene corredata con due obiettivi AF-Nikkor, un 80mm f/2.8 ed un teleobiettivo AF-Nikkor 200mm f/3.5 ED-IF con la messa a fuoco interna.

1971 - Nikon F2 AF 1983 - Nikon F3 AF

NIKON F401, F401S E F401X
A metà del 1987 viene presenta la prima vera reflex Nikon autofocus, progettata in maniera integralmente nuova, con un motore incorporato, un piccolo flash incorporato ed un otturatore con le velocità di otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di secondo. La fotocamera spartana ed economica viene battezzata Nikon F 401 (Nikon N4004 sul mercato USA) e viene stilizzata con una abbondanza di linee curve ed una impugnatura sporgente dalla parte destra del frontale. La Nikon F401 monta un sensore CCD per la rilevazione della messa a fuoco, usa la messa a fuoco manuale e la messa a fuoco automatica con il modo “one shot” a scatto singolo. La misurazione della luce con l’esposizione automatica avviene su tre zone, ma con l’esposizione manuale si utilizza la misurazione media sulla zona centrale. La misurazione della luce può essere bloccata da un pulsante e l’autoscatto può essere attivato con un secondo pulsante. La Nikon F401 viene resa disponibile nella versione Nikon F 401 QD con il dorso datario di serie.

Alla fine del 1989 la Nikon F401 viene rinnovata con la sigla Nikon F401S (Nikon N 4004S negli USA), pure rimanendo inalterata nella carrozzeria e nelle prestazioni. Vengono migliorati la luminosità del mirino ed il sensore autofocus, e viene aggiunto sul tettuccio un tasto per il blocco dei selettori del diaframma e dell’otturatore. Gli automatismi sono quello programmato standard o veloce, e quelli a priorità del diaframma o dell’otturatore, ed è possibile l’esposizione manuale.

1989 - Nikon F401

L’ultima versione della Nikon F401 viene presentata nel 1992 con il nome Nikon F401X (Nikon N5005 negli USA), con le stesse prestazioni di base e con la stessa carrozzeria appena rivista. Rispetto al modello precedente la Nikon F401X permette in automatismo l’esecuzione di velocità di otturazioni lente fino a trenta secondi e della posa T al posto della posa B. Le componenti interne sono completamente rinnovate e le funzioni elettroniche migliorate, la messa a fuoco è migliorata con il sistema ad inseguimento del soggetto con calcolo del punto futuro, ed il sistema di misurazione della luce si basa su cinque zone. La versione Nikon F401S QD viene consegnata con il dorso datario di serie.

SEMI PROFESSIONALE
A metà del 1988 viene presentata la fotocamera semi professionale Nikon F801 (Nikon N8008 negli USA) caratterizzata da un motore elettrico con l’avanzamento singolo oppure in sequenza con velocità fino a due scatti al secondo o fino a 3.3 scatti al secondo. L’otturatore va da trenta secondi ed un ottomilesimo di secondo, con la sincronizzazione ad 1/250 di sec. La Nikon F801 utilizza un sensore CCD ed un sistema di misurazione della luce a matrice in cinque zone con possibilità di misurazione media sulle luci alte o basse, e sulla sola zona centrale allargata. La messa a fuoco può avvenire con il sistema singolo o continuo e l’esposizione può essere programmata in base alla lunghezza focale dell’obiettivo, ed è selezionabile manualmente con lo slittamento volontario verso i diaframmi più chiusi o più aperti. Possono essere selezionati l’automatismo a priorità del diaframma o dell’otturatore e l’esposizione manuale, sono possibili le esposizioni differenziate a forchetta (auto bracketing) e le esposizioni multiple sullo stesso fotogramma. Il mirino ha gli schermi intercambiabili ed un display esterno indica il programma selezionato, il tipo di misurazione, il modo di trascinamento, il numero degli scatti e la sensibilità della pellicola.
La Nikon F801 viene sostituita nel 1991 del modello Nikon F801S (Nikon N8008S negli USA), che mantiene inalterate tutte le caratteristiche della Nikon F801 ma utilizza un nuovo sistema di rilevazione autofocus, più veloce ed efficiente, integrato con le funzioni del motore, ed un miglioramento del sistema Matrix di misurazione della luce che permette anche la misurazione selettiva su di una porzione ristretta dell’area centrale. Così migliorata la Nikon F801S rimane in produzione ancora a lungo.

1991 - Nikon F801s 1990 - Nikon F601 e F601-M

NIKON F601 e F601-M
Alla Photokina del 1990 viene presentata la Nikon F601 (Nikon N6006 negli USA) che utilizza una carrozzeria simile a quella della Nikon F801, monta un nuovo otturatore con le velocità di otturazione fra trenta secondi ed un duemilesimo di secondo, incorpora un piccolo flash automatico ed un motore che oltre allo scatto singolo permette le sequenze lente con 1.2 scatti al secondo e le sequenze veloci con due scatti al secondo. La messa a fuoco può essere manuale, a scatto singolo o ad inseguimento del soggetto, e può essere bloccata. La misurazione della luce può avvenire con il sistema Matrix su cinque zone, con il sistema sull’area centrale allargata o sull’area centrale ristretta. L’esposizione può essere programmata in base alla lunghezza focale dell’obiettivo, con la possibilità di slittamento della coppia diaframma/velocità, oppure automatica a priorità del diaframma o dell’otturatore e completamente manuale. Con il flash incorporato o con i flash dedicati l’esposizione è automatica. Sono possibili le esposizioni differenziate a forcella, la compensazione dell’esposizione ed il blocco della misurazione. Il display esterno mostra il tipo di automatismo, il modo di messa a fuoco, il modo del motore, il modo di misurazione, la sensibilità del film, il numero degli scatti. Per la Nikon F601 è previsto l’impiego di un dorso datario accessorio.
Accanto alla Nikon F601 viene presentato il modello Nikon F601M (Nikon N6000 negli USA) semplificato, privo della messa a fuoco automatica, privo del piccolo flash incorporato, e privo della possibilità della misurazione sull’area centrale ristretta “spot”. Per il resto la Nikon F601M è identica al modello Nikon F601, monta lo stesso otturatore, stesso motore e sistema Matrix.

NIKON SERIE da F50 a F100
Alla Photokina del 1992 Nikon presenta una nuova fotocamera reflex autofocus, equipaggiata con un nuovo sistema di rilevazione autofocus, con un nuovo sistema di misurazione della luce, e con un sistema di interfaccia con una agenda elettronica per la memorizzazione dei dati di ripresa.

La nuova fotocamera, battezzata Nikon F90 (Nikon N90 negli USA), ha alcune caratteristiche in comune con la Nikon F801, come l’otturatore da un ottomilesimo di secondo ed un motore incorporato a tre posizioni, per lo scatto singolo e per sequenze con due velocità. Il nuovo sensore autofocus commutabile su di una area ampia o su di una area ristretta permette la rilevazione singola o continua e si attiva automaticamente nel modo “focus tracking” con i soggetti in movimento. Il sistema di misurazione della luce si basa su otto settori con il metodo Matrix 3D che tiene contro della distanza del soggetto, e può essere commutato nella misurazione sull’area centrale allargata (semi spot) o ristretta (spot). La Nikon F90 si interfaccia con i flash dedicati e con gli obiettivi della nuova serie AF-Nikkor D, e può montare un dorso datario Nikon F90D o un dorso programmabile Nikon F90S.
L’esposizione automatica programmata può essere modificata a piacere, e sono possibili l’automatismo a priorità del diaframma o dell’otturatore e l’esposizione manuale, ma anche diversi automatismi in funzione del soggetto (silhouette, iperfocale, paesaggio, azione, ritratto, profondità ridotta) ed in funzione del flash utilizzato. Sono possibili inoltre il blocco della misurazione esposimetrica e la correzione volontaria degli automatismi fino a cinque diaframmi in più o in meno. Il mirino ha gli schermi intercambiabili. Il display esterno mostra tutte le indicazioni presenti nel mirino, oltre allo stato di carica della batteria, alla sensibilità della pellicola, al modo del motore, alla funzione del flash e dell’autoscatto.

1994 - Nikon F90x

 

1994 - Nikon F90x (particolare)

Nella seconda metà del 1994 la Nikon F90 viene aggiornata nel modello Nikon F90X (Nikon N90S negli USA), con un nuovo sensore autofocus allargato a croce, con la misurazione commutabile sulla sola zona centrale, ed un motore più veloce, con possibilità di sequenze fino a 4.3 scatti al secondo. Fra gli accessori della Nikon F90X vi è un portabatterie aggiuntivo completo del secondo pulsante di scatto per le riprese verticali. Appena modificata nelle finiture, la Nikon F90X utilizza lo stesso otturatore da un ottomilesimo di secondo e lo stesso sistema esposimetrico Matrix 3D basato su otto zone, con misurazione semi spot e spot, ed offre le stesse prestazioni in fatto di automatismi (programma, programma flessibile, programma variabile, ritratti, iperfocale, paesaggi, silhouette, azione, ravvicinate, a priorità del diaframma o dell’otturatore, manuale) oltre all’automatismo con i flash dedicati.
Nel 1994 Nikon affianca alla fotocamera Nikon F90 una fotocamera reflex autofocus dalle caratteristiche amatoriali, equipaggiata con un piccolo flash incorporato, un motore di trascinamento a scatto singolo ed un otturatore da un duemilesimo di secondo. La nuova fotocamera viene battezzata Nikon F50 (Nikon N50 negli USA), ed incorpora un sistema rapido di messa a fuoco singolo o continuo ed un esposimetro basato su di un sistema Matrix a sei settori. Quello che rende particolare la Nikon F50 è il selettore dei modi di esposizione, che permette di passare dal modo “simple” al modo “advanced”. Nel modo “simple” il display esterno permette di selezionare quattro modalità di esposizione automatica basata sui soggetti, istantanea generica, paesaggio, ritratto, ripresa ravvicinata. Nel modo “advanced” è ancora possibile selezionare dal display gli automatismi per soggetto, azione, silhouette, notturno e posa lenta, ma è possibile selezionare il programma “flessibile”, l’automatismo a priorità del disframma o dell’otturatore, oltre all’esposizione manuale, o la posa. E’ possibile memorizzare il modo di esposizione preferito, è possibile effettuare il blocco della misurazione con il pulsante AE-L ed è possibile effettuare la correzione manuale dell’esposizione fino a cinque diaframmi in più o in meno. Con il flash incorporato e con i flash dedicati è possibile l’automatismo completo. Disponibile inizialmente con le sole finiture nere, ma successivamente anche nel colore argento, la Nikon F50 è disponibile nella versione con il dorso datario di corredo.

1994 - Nikon F50 1994 - Nikon F70

Contemporaneamente alla Nikon F90X, a metà del 1994, viene presentata la Nikon F70 (Nikon N70 negli USA), equipaggiata con un piccolo flash estraibile incorporato nel tettuccio del pentaprisma, con un motore di trascinamento della pellicola con due velocità, fino a due scatti al secondo in modalità lenta e fino a 3.7 scatti al secondo in modalità veloce. La Nikon F70 monta un otturatore elettronico con le velocità di otturazione fra 30 secondi ed 1/4000 di secondo, con la sincronizzazione X ad 1/250 di secondo. La misurazione della luce avviene con il sistema Matrix 3D e può essere commutata sulla misurazione centrale allargata o centrale ristretta. L’automatismo dell’esposizione funziona al programma standard, flessibile o in modo manuale oltre all’automatismo con il flash. L’ampio display esterno indica il tipo di programma con dei simboli e indica tutte le funzioni impostate.
Nella seconda metà del 1998 viene presentata la fotocamera Nikon F60 (Nikon N60 negli USA), caratterizzata da prestazioni semplificate ed equipaggiata con un piccolo flash incorporato, con un otturatore da 1/2000 di secondo e da un motore con la velocità massima di un fotogramma al secondo. Il sistema di rilevazione autofocus utilizza un nuovo sensore e funziona in modalità “auto servo” con selezione automatica fra il sistema “singolo” o “continuo” in base al soggetto. La misurazione della luce avviene con il sistema Matrix su sei zone commutabile nella misurazione semi spot nel modo manuale o con il blocco della misurazione della luce. Gli automatismi dell’esposizione, oltre all’esposizione programmata flessibile ed all’automatismo con priorità al diaframma o all’otturatore, sono quelli basati sul soggetto, generico, ritratto, paesaggio, macro, azione, notturno, oltre all’esposizione completamente manuale ed all’automatismo con il flash. L’esposizione può essere corretta manualmente o bloccata con il pulsante AE-L. Il mirino ha la regolazione per la correzione diottrica. Rifinita nel colore nero o a scelta nel colore argento, la Nikon F60 è disponibile anche nella versione con il dorso datario.

1998 - Nikon F60 1999 - Nikon F100

Alla fine del 1998 la società Nikon presenta ed immette sul mercato all’inizio del 1999 la fotocamera Nikon F100 (Nikon N100 negli USA) con prestazioni superiori a quelle della Nikon F90X e paragonabili a quelle della Nikon F5, ma con ingombri e pesi ridotti. La Nikon F100 possiede una struttura metallica in lega di alluminio con il fondello e la calotta superiore in lega di magnesio, monta un otturatore da 1/8000 di secondo ed un motore di avanzamento con la doppia velocità, silenziata fino a tre scatti al secondo, e continua fino a 4.5 scatti al secondo, con la possibilità di raggiungere cinque scatti al secondo con un alimentatore accessorio MB15. Il sistema di rilevazione autofocus si basa su cinque sensori di cui tre a croce, selezionabili automaticamente o manualmente, con messa a fuoco commutabile automaticamente da “single” a “servo” con inseguimento “focus tracking” del soggetto. La misurazione della luce è del tipo Matrix 3D su dieci settori, convertibile nella misurazione semi spot o spot, e l’automatismo dell’esposizione può essere del tipo con il programma flessibile, oppure a priorità del diaframma o dell’otturatore, o completamente manuale. Sono possibili il blocco della misurazione, la compensazione dell’esposizione fino a cinque diaframmi, le esposizioni multiple e le esposizioni differenziate a forcella “auto bracketing”. Utilizzando i flash dedicati è possibile il completo automatismo dell’esposizione. Il mirino ha i vetri di messa a fuoco intercambiabili e la correzione diottrica. Il display esterno integra i dati visibili nel mirino con la sensibilità della pellicola, lo stato delle batterie, e tutti i dati relativi alle funzioni selezionate.

 

CURIOSITA': FORMATO APS

Fra le industrie che dimostrano di credere nel nuovo formato APS (Advanced Photo System, ed è commercializzato dalla Kodak, Fujifilm, Agfa e Konica) presenta alla Photokina del 1996 la Nikon Pronea 6000i (Pronea 6i negli USA), caratterizzata da una sagoma tradizionale, simile a quella della Nikon F50, ma più piccola e leggera, equipaggiata con un piccolo flash estraibile incorporato nel tettuccio del pentaprisma, con un otturatore con le velocità di otturazione fra 30 secondi ed 1/4000 di secondo, e con un motore di trascinamento della pellicola che oltre allo scatto singolo permette sequenze fino a tre scatti al secondo. Utilizza lo stesso innesto a baionetta F modificata per la trasmissione del comando di messa a fuoco automatica delle altre Nikon AF, e può montare, con qualche limitazione, gli obiettivi Nikkor AF. Studiati in modo specifico per le Pronea vengono messi sul mercato anche tre obiettivi zoom della serie IX, un 24-70mm f/3.5-5.6, un 20-60mm f/3.5-5.6, ed un 60-180mm f/4.5-5.6 a cui si aggiunge un 30-60mm f/4-5.6.

1996 - Nikon Pronea 6000i

1997 - Nikon Pronea S

Viene affiancata a poco più di un anno dalla presentazione da un modello Nikon Pronea S, dalla carrozzeria stilizzata in maniera assolutamente originale, con il frontale liscio, il tettuccio curvo e con una finitura argentata. La Nikon Pronea S incorpora nel tettuccio un piccolo flash estraibile di lato, monta un otturatore da un duemilesimo di secondo ed un motore che permette solo l’avanzamento singolo, è più piccola del modello precedente e più leggera. La Nikon Pronea S può essere comandata a distanza senza cavo.
Nel gennaio 2004 la Kodak annuncia la prossima cessazione della produzione delle pellicole APS, e l'ultimo produttore ancora attivo nella vendita di pellicole APS, Fujifilm, decide di terminare la distribuzione a fine di giugno del 2012.
Muore così un altro formato su pellicola.

All’inizio del 2000 viene presentata la Nikon F80 (Nikon N80 negli USA), che rappresenta una evoluzione della Nikon F70 di cui mantiene il piccolo flash incorporato, l’otturatore da 1/4000 di secondo, ed un motore portato alla velocità di 2.5 scatti al secondo. Somiglia di più alle reflex della serie F90 ed F100. La Nikon F80 utilizza un sistema di rilevazione autofocus a cinque punti selezionabili, di cui quello centrale a croce, e permette la messa a fuoco ad area prefissata, ad area dinamica o ad area dinamica con preferenza al soggetto più vicino, con la funzione “focus tracking” ad inseguimento del soggetto principale.

La misurazione esposimetrica avviene su dieci settori, oppure può essere selezionata per l’area centrale allargata o per l’area centrale ristretta. Sono possibili l’automatismo con il programma flessibile, oppure a priorità del diaframma o a priorità dell’otturatore, oppure l’esposizione completamente manuale. Sono possibili la compensazione, il blocco della misurazione, le esposizioni differenziate a forcella e le esposizioni multiple sullo stesso fotogramma, oltre alle esposizioni automatiche con il flash. Mancano gli automatismi in base ai soggetti. Il mirino della Nikon F80 ha la correzione diottrica e permette la visualizzazione di un reticolo geometrico nello schermo di messa a fuoco. Un tasto permette la chiusura manuale del diaframma, ed il selettore dei modi di esposizione permette l’impostazione della sensibilità e delle funzioni personalizzabili. Attorno a questo selettore vi è il selettore dei modi del motore e dell’autoscatto. Sul dorso vi è il selettore dei punti di messa a fuoco, quello dei modi di misurazione della luce ed il pulsante AE-L ed AF-L. La Nikon F80 è disponibile nelle finiture completamente nere o nere e argento.

2000 - Nikon F80

SERIE NIKON F65-F55-F75
All’inizio del 2001 Nikon presenta la prima fotocamera di una nuova serie, caratterizzata da una finitura nera o nera e argento, dalla semplicità di impiego, dalle dimensioni e dai pesi contenuti, dal flash incorporato, dall’otturatore da un duemilesimo di secondo e da un motore di avanzamento da due scatti e mezzo al secondo. La nuova fotocamera viene individuata come Nikon F65 (Nikon N65 negli USA), utilizza un sistema di rilevazione autofocus su cinque punti, di cui quello centrale a croce, una misurazione della luce tipo Matrix 3D su sei settori, convertito automaticamente nel sistema semi spot con l’esposizione manuale. L’automatismo dell’esposizione è del tipo programmato, del tipo programmato flessibile P, programmato per soggetti, automatica a priorità del diaframma o dell’otturatore e manuale, oltre che automatica con il flash. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la correzione manuale fino a due diaframmi e l’esposizione differenziata a forcella (bracketing).
A metà del 2002 la Nikon F65 viene affiancata dal modello Nikon F55 (Nikon N55 negli USA), che si caratterizza per la carrozzeria completamente di colore argento, escluso il dorso, per il piccolo flash incorporato, un motore con la velocità massima di 1.5 scatti al secondo e lo stesso otturatore da 1/2000 di secondo. Più economica della Nikon F65, la Nikon F55 ha la rilevazione autofocus su tre punti, ed un sistema di misurazione della luce Matrix a cinque zone, con la selezione media ponderata nel modo di esposizione manuale. I modi di esposizione automatica sono gli stessi della Nikon F65. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la correzione manuale fino a due diaframmi e l’esposizione differenziata a forcella (bracketing). La versione Nikon F55D è equipaggiata con il dorso datario.

2001 - Nikon F65 2003 - Nikon F75

All’inizio del 2003 la serie delle reflex autofocus economiche a pellicola Nikon si completa con il modello Nikon F75 (Nikon N75 negli USA), che viene realizzata nella versione con le finiture completamente nere o con le finiture nere e argento. La Nikon F75 somiglia alla Nikon F65, incorpora un piccolo flash, monta lo stesso otturatore ed un motore. Il sistema di rilevazione autofocus è lo stesso basato su cinque punti ed il sistema di misurazione della luce evoluto si basa su venticinque zone, oltre alla misurazione semispot e spot, attivabile quest’ultima come funzione personalizzata. Gli automatismi dell’esposizione sono gli stessi delle Nikon F65 e delle Nikon F55. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la correzione manuale fino a due diaframmi e l’esposizione differenziata a forcella (bracketing).

REFLEX PROFESSIONALI

Una delle novità presentate alla Photokina del 1988 è la Nikon F4, una reflex autofocus modulare, che si affianca alla storica Nikon F3 senza sostituirla immediatamente. La Nikon F4 ha il mirino intercambiabile, gli schermi di messa a fuoco intercambiabili, il dorso intercambiabile con i dorsi datario o i dorsi magazzino, e si completa con impugnature e portabatterie accessori che ne aumentano l’autonomia. I mirini della Nikon F4 sono quattro: un tradizionale mirino pentaprismatico del tipo “high eyepoint”, un mirino pentaprismatico maggiorato per la visione in condizioni proibitive (scafandratura subacquea, caschi protettivi, etc.), un altrettanto tradizionale mirino a pozzetto ed un mirino a visione diretta con forte ingrandimento per i lavori di riproduzione su stativo.
Il portabatterie standard MB20 utilizza quattro batterie a stilo tipo AA da 1.5 volt e si installa direttamente sul frontale della fotocamera. Il portabatterie MB21 invece è costituito da due parti, uno installato sul frontale e l’altro sul fondello, per ciascuno di essi contiene tre batterie a stilo tipo AA per un totale di sei batterie. Nella configurazione con il portabatterie MB21 la Nikon F4 viene denominata Nikon F4S. Oltre ai portabatterie MB21 è possibile impiegare il portabatterie speciale MB22, simile al portabatterie MB21, di cui utilizza la parte frontale, ma con la parte inferiore collegata ad un alimentatore esterno per mezzo di un cavo.

Il portabatterie MB23 garantisce una autonomia ancora più lunga, utilizza batterie alcaline a stilo tipo AA o al Nichel Cadmio, anche ricaricabili grazie ad un accessorio MN20. Il dorso datario MF22 permette di incidere la data o l’ora sul fotogramma, mentre il dorso datario multifunzioni MF23 funziona anche come timer, intervallometro e per le esposizioni a forcella (auto bracketing). Il dorso MF24 permette l’esecuzione di 250 fotogrammi e permette anche tutte le funzioni del dorso multifunzioni MF23. La Nikon F4 viene equipaggiata con un otturatore con le velocità di otturazione da trenta secondi ad un ottomilesimo di secondo con la sincronizzazione ad 1/250 di secondo, oltre alle pose B e T, e con un motore di avanzamento della pellicola che può avanzare i fotogrammi singoli, oppure permettere sequenze da 2.9 fotogrammi al secondo, sequenze silenziose da uno scatto al secondo, o sequenze veloci da 5.7 fotogrammi al secondo. Il sistema di rilevazione autofocus si basa su di un sensore AM-200 (lo stesso della Nikon F801) e la funzione dell’autofocus può essere selezionata su “singolo” o “continuo” e può essere bloccata con il tasto AF-L. La misurazione della luce, selezionabile dal mirino, può essere operata con il sistema Matrix su cinque zone, sull’area centrale allargata o sull’area centrale ristretta. L’esposizione può avvenire in maniera completamente automatica con il programma normale ed il programma di azione, oppure con la priorità del diaframma o dell’otturatore, o in maniera completamente manuale. L’esposizione automatica può essere corretta manualmente e la misurazione può essere bloccata con il tasto AE-L. L’esposizione con i flash dedicati è automatica. Il mirino della Nikon F4 possiede la correzione diottrica e l’antina di chiusura contro le luci parassite.

1988 - Nikon F4 F4 - particolare
1996 - Nikon F5 (sx) 1996 - Nikon F5 (dx)

A metà del 1996, dopo quasi otto anni di vita della Nikon F4, viene annunciata la Nikon F5, presentata ufficialmente alla Photokina. La Nikon F5 è ancora equipaggiata, come la Nikon F4, con un sistema di mirini e di vetri di messa a fuoco intercambiabili, analoghi a quelli della Nikon F4, con un otturatore da 1/8000 di secondo con la sincronizzazione ad 1/300 di secondo, con due dorsi datario e multifunzioni, con un motore molto veloce, capace di otto scatti al secondo, con un sistema di rilevazione autofocus sofisticato, basato su cinque punti, e con un sistema di misurazione della luce Color Matrix 3D basato su oltre mille punti attraverso un filtro RGB. Il selettore posto sul fianco dei mirini permette la selezione dei sistemi di misurazione bilanciato al centro e ad area ristretta (spot) con l’angolo di lettura personalizzabile fra quattro opzioni diverse. Diversamente dalla Nikon F4 la Nikon F5 non impiega alimentatori accessori diversi, ma si alimenta con otto batterie a stilo tipo AA da 1.5 volt oppure con batterie al Nickel Metal Idrato ricaricabili anche con la corrente di rete mediante un adattatore. La messa a fuoco automatica può essere attivata per scatti singoli o continui, con attivazione automatica del “focus tracking” per l’inseguimento dei soggetti in movimento. L’automatismo dell’esposizione può essere del tipo preimpostato o del tipo flessibile, sono possibili l’automatismo a priorità del diaframma o dell’otturatore, l’esposizione completamente manuale, l’esposizione differenziata (auto bracketing), sono possibili le compensazioni fino a cinque diaframmi ed il blocco della misurazione esposimetrica, oltre alle esposizioni multiple. Il mirino contiene le informazioni sul valore del diaframma e della velocità di otturazione, oltre ai segnali della messa a fuoco, del modo di misurazione della luce, del modo di esposizione, delle compensazioni, del pronto flash e del contapose. Il display esterno posto sul tettuccio ripete le indicazioni del mirino, oltre ad indicare lo stato di carica delle batterie, la selezione dell’area di messa a fuoco, ed un piccolo display posteriore indica la sensibilità della pellicola, il modo del bracketing, le impostazioni personalizzate e l’eventuale collegamento ad un computer. Molte personalizzazioni possono infatti essere comandate da un computer esterno collegato alla fotocamera. Sul dorso sono inoltre presenti i pulsanti per l’avvio della messa a fuoco e per il blocco della messa a fuoco e dell’esposizione, oltre al disco a quattro settori per la selezione manuale del punto di messa a fuoco, e per il riavvolgimento della pellicola. Uno sportellino dà accesso ai pulsanti per la regolazione della sensibilità, il bracketing, il flash e le personalizzazioni. Sul frontale sono presenti il pulsante per la chiusura manuale del diaframma e per il blocco dello specchio in posizione sollevata.
Alla Photokina del 2004, in maniera del tutto imprevedibile data la grande diffusione delle fotocamere reflex digitali Nikon D1 (1999 – 2001) e Nikon D2 (2003 – 2004), la società Nikon presenta la sua ultima fotocamera reflex 35mm a pellicola, un modello professionale denominato Nikon F6 e caratterizzato da un mirino non intercambiabile, ma con gli schermi intercambiabili, da un otturatore da un ottomilesimo di secondo, e da un portabatterie aggiuntivo che permette fino ad otto scatti al secondo.

La Nikon F6 ha la struttura in lega di alluminio con parti in magnesio, adotta una serie di dispositivi per la riduzione fino quasi alla eliminazione del rumore, ed impiega un sistema di rilevazione autofocus basato su undici punti, con possibilità di selezione del punto e di impostazione della messa a fuoco dinamica, con prevalenza al soggetto più vicino o al punto medio fra quelli rilevati. La misurazione della luce avviene con il sistema Color Matrix 3D e mediante il confronto con un archivio di trentamila situazioni diverse, ma può essere selezionato il metodo della media ponderata o il metodo con la misurazione selettiva collegata al punto di messa a fuoco selezionato.

L’esposizione automatica può essere modificata a piacere o possono essere selezionati gli automatismi a priorità del diaframma o dell’otturatore, oltre che nella maniera manuale. Sono possibili la compensazione volontaria fino a cinque diaframmi, l’esposizione differenziata “auto bracketing” con scarti fino a cinque diaframmi, e le esposizioni multiple sullo stesso fotogramma. Con i flash dedicati la Nikon F6 opera in completo automatismo. L’avanzamento della pellicola può essere selezionata nel modo singolo o continuo fino a due fotogrammi al secondo, continuo fino a 5.5 fotogrammi al secondo o silenziato fino ad un fotogramma al secondo. Un display esterno posto sul dorso indica la sensibilità della pellicola, il modo di messa a fuoco e le personalizzazioni. Sul dorso si trovano anche il comando per la selezione del modo AF ed il selettore del punto di messa a fuoco, che serve anche per scorrere il menu, oltre alla ghiera di scorrimento principale. Sul frontale vi sono il selettore della messa a fuoco, il pulsante funzione personalizzabile ed il pulsante per la chiusura manuale del diaframma.

La Nikon F6 è l'unica fotocamera a pellicola rimasta in catalogo fino ad oggi, ma non risulta più disponibile nella maggior parte dei negozi.

 

DISTRIBUTORI ITALIANI
Le distributori nazionali dei principali marchi con case madri.

La Nikon F, la prima reflex di Nikon lanciata nel 1959, era piccola, maneggevole, versatile e così robusta da cadere senza rompersi. La prima reflex di Leica invece era grossa, scomoda...

Incominciò il marchio Nikon: nacque così la Cofas, del '65 e che lavorò fin quasi alla metà degli anni '80. Era di via Sistina 48, fra piazza Barbierini e scalinata di Spagna, cioè il centro di Roma. Il capo era Cardone mentre il commerciale era Jacopo Ferri.

Poi, del 1984, Cardone, temendo che Nikon sbarcasse in Italia con la propria filiale cedette alla Konos, un'azienda di Firenze (via Ticino 12, Osmannoro, Sesto Fi.no) la cui rappresentanza durò sei anni. Il direttore commerciale era Ferri mentre l'altro era Fabio Augugliaro, ex la rivista di fotografare.
Ma i giapponesi non videro la possibilità di continuare su quella strada e d'altra parte molte aziende facevano la corte.

La spuntò la Fowa nel 1990 (Torino, via Tabacchi 28) che per dedicarsi in modo esclusivo e mirato alla distribuzione di quel marchio fondò la Nital, sempre via Tabacchi. La scelta di affidarsi a Fowa fu azzeccatissima e la nascita di Nital assolutamente perfetta con Jacopo Ferri, dir. commerciale, anche grazie all'apporto di Aldo Winkler jr, a cui riconosco un grande intuito.
Oggi, del 2013, Nital è cambiato solo l'indirizzo: via Vittime di Piazza Fontana 54, Moncalieri (To).

Immagini del 1995: Jacopo Ferri, ex DirettoreCommerciale Nital, con Aldo Winkler

testo: la storia di Nikon con Danilo Cecchi e C. Scocco mentre distributori italiani di E.Costanzo (vedi il sito FotoCult).
immagini e ritoccate: nicovandijk.net (11), commons.wikimedia.org (6), flickr.com (3), flickriver.com (2), kenrockwell.com (2), classicameras.blogspot.com (2), destoutz.ch, leitzmuseum.org, de.academic.ru, mes-photos.site11.com, kintarou.skr.jp, en.m.wikipedia.org, justwalkedby.com, advertising.nikon.ca