-  

LA STORIA DELLA...

Il sistema Minox 8x11

La Minox aveva un vasto sistema di accessori: la bacinella di sviluppo con caricamento in luce diurna (tank), l'ingranditore, lo stativo per riproduzioni, un minuscolo treppiede tascabile in alluminio, un mirino angolare, l'innesto per riprese attraverso un binocolo, un proiettore, eccetera.

Il cavalletto tascabile

I minuscolo treppiede, come un tubo metallico di alluminio, che porta a un'estremità una testa a snodo con innesto a vite per macchina fotografica. Dall'estremità opposta del tubo si sfilano, dopo averli svitati, altri due tubi, più piccoli, che sono le altre due gambe del treppiede e all’interno dell’ultima gamba c’era infilato lo scatto flessibile. A questo punto si avvitano nella testa le due gambe e il treppiede è quasi pronto e cosi da ridurre le dimensioni per il trasporto. Una volta a posto il treppiede, nonostante le piccole dimensioni (11x200 mm), è robustissimo. Il flessibile, a molla con rivestimento in tela nera, è lungo una quindicina  di  centimetri. Insieme  al treppiede, smontato, può essere contenuto in una sottile borsa in pelle nera, con chiusura lampo e cinghietta per il trasporto, fornita in dotazione. Il punto del flessibile del innesto a vite: non c'è un Minox  8x11, però c'è un supporto per adattatore Minox Tripod Clamp o "Stativkopf".
Oggi il cavalletto è una collezione, raffinato e mitico.

La catenella-telemetro

La catenella-telemetro, già descritta Minox 8x11 (vedi), per distanze di 20, 24, 30 e 40 cm di pallini prestabilite. La catenella è unita alla custodia, che in una parte avvolge la Minox lasciando scoperto l'obiettivo. L'altra parte può, al momento di fotografare, essere ripiegata verso il basso, in modo da non intralciare la ripresa. E' geniale come l'uovo di Colombo!

 Curiosità: MinoSix

Il MinoSix era un piccolissimo esposimetro al selenio destinato al possessori di una Minox Riga o Minox A. La produzione era nel 1955 e fino a 1958, quando la nuova Minox B ha incorporava un esposimetro al selenio.
La cellula era selenio e misurave la gamma di velocità con un ago piccolo. Questa freccia doveva collimare con uno dei valori di sensibilità posti su una scala contigua, graduata da 25-200 ASA. Il pulsante in alto è il rilascio per l'ago e tenuto premuto per prendere una lettura e poi rilasciare per tenerlo in posizione.

Il cavalletto per riproduzioni

II cavalletto è composto da quattro gambe allungabili sia nero o bianco e da un supporto per adattatore Minox Tripod Clamp, sul quale si fissa la Minox con l'obiettivo rivolto verso il basso; è viene comunemente chiamato «ragno». L'originale va posto nel centro del rettangolo delimitato dai punti d'appoggio delle quattro zampe e possono essere riprodotti tutti i formati compresi tra il 7x10 e il 24x30 cm. L'estremità alta delle gambe va avvitata al supporto e riporta inoltre due fori filettati per il flessibile.

Trattamento per camera oscura

È uno degli accessori per camera oscura più azzeccati, ed è utilissima vuol far da sé. Inventato sempre a Zapp.
Ha due caratteristiche molto importanti: non richiede il buio e necessita di una quantità irrisoria di soluzioni, per la precisione di 53 cc.
È costruita in robusta plastica nera antiurto, piuttosto spessa, per mantenere la temperatura dei bagni. Prima al buio completo: per avvolgere la pellicola si aggancia la coda, si inserisce il coperchio con il caricatore si trova all'interno della bacinella fino alla fine. Poi accendere la luce. Poi della soluzione Tetenal e si introduce il termometro fornito in dotazione (un termometro ad alcool di buona qualità) in un'apertura posta al centro del cilindro e lo si sposta alternativamente verso il basso e verso l'alto, cioè un «pompaggio» e non molto vigorosa ma ampiamente sufficiente. Alla fine l'operazione lo svuotamento.


senza luce


illuminato

Lo sviluppatore

Si tratta di uno speciale rivelatore finegranulante, che viene fornito alla Minox dalla Tetenal. La confezione comprende 5 fiale di soluzione concentrata e il contenuto di ogni singola fiala va diluito con acqua fino a raggiungere i 53 cc richiesti dalla bacinella. Questo sviluppo ha, tra le caratteristiche più notevoli, quello di fornire una grana effettivamente molto fine, unitamente a un'ottima acutanza. È abbastanza comodo da preparare.

L'ingranditore

Il primo modello era ingranditore Riga, come la camera Riga di acciaio, ma era di bachelite e, nove anni circa,  scartato per la Minox GmbH. Il secondo era il modello I, ed aveva la colonna dritta interamente metallico; però è stato prodotto un anno, cioè dal marzo 1950 fino all'inizio del 1951.
L'ultimo invece, il modello II, è uno dei pezzi forti del sistema Minox è l'aspetto professionale ed è passato attraverso molte varianti, da giugno 1951 fino a 1990 circa. La colonna inclinata ha un diametro sovrabbondante e potrebbe reggere la testa di un ingranditore 9x12 cm. L'illuminazione è fornita da una lampada a bassa tensione del tipo puntiforme, che assicura la massima nitidezza dell'immagine. Il relativo trasformatore è incorporato nella base, e fornisce i 6 volt.
La potenza luminosa può essere alimentata con due tensioni diverse (piena potenza o mezza potenza) mediante un selettore che si trova sì accanto alla base della colonna. Il massimo formato di stampa che è possibile raggiungere è di 26x36 cm.


Riga


model I


model II

L'obiettivo è un 3,5/15 mm con diaframma fisso ma la resa è eccellente. La messa a fuoco va fatta semplicemente ruotando l'obiettivo.
La testa va alzata e abbassata sulla colonna manualmente, e resta bloccata nella posizione prescelta, da un fermo a molla, non molto comodo ma assai efficace e nella parte alta della colonna non esiste un blocco: per portare la testa troppo in alto si rischia di sfilarla.

Nella versione per stampa a color era la stessa cosa ma anche i filtri. 

Come tutti gli strumenti da laboratorio, anche l'ingranditore va protetto dalla polvere, che in questo caso può essere particolarmente dannosa: a questo scopo la Minox fornisce un cappuccio protettivo in plastica spessa.

 Curiosità: i numerosi accessori di Walter Zapp

Una delle prime invenzioni di Walter Zapp per le pellicole 8x11mm erano un macchina Riga e, dopo, un tank di sviluppo, un ingranditore e altri accessori. Il primo era un tank di sviluppo è in bachelite ed è perfetto, preciso (vedi camera oscura) e la produzione è, attirittura, finito a 2000 circa. Dopo un piccolo ingranditore Riga ha una colonna dritta, è fatto di bakelite con solo 20 cm di altezza e trasformatore separato. Durante l'occupazione russa l'iscrizione "VEF MINOX Made in Latvia" è stata modificata in "VEF MINOX Made in URSS".

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Minox GmbH hanno deciso togliere l'ingranditore e produsse ingranditori dal 1951 metallico e più grande (vedi ingranditore). Poi altri accessori come taglio strumenti e microfiche. Però, eri molto bravo come Leonardo!

La busta portanegative e il visore

Una volta sviluppate e stampate, le negative vanno riposte in un archivio sicuro e di facile consultazione.
La Minox fornisce portanegative in plastica trasparente flessibile, dotati di tasche in cui trovano posto le diverse strisce di pellicola. Le tasche sono quattro, e accanto a ciascuna sono riportati i numeri da 1 a 40, in modo da poter facilmente identificare i singoli fotogrammi. Ogni foglio portanegative viene fornito completo di busta in carta per eventuali annotazioni.
I provini a contatto sono piccole per poter essere osservate «al naturale» quindi un visore a forte ingrandimento con il quale è possibile osservare con cura le strisce di negative Minox. L'ingrandimento è tale che si può anche controllare la nitidezza dell'immagine ed l'accessorio è molto utile. C'è sia visore, per BN o colore, che visore-taglierina e questo è possibile osservare con cura le strisce di negative, poi tagliare e estrarre  la pellicola per i telaietti.


visore


visore-taglierina

Il proiettore

La Minox ha costruito diversi modelli di diaproiettore. Il primo era Minox HP30 (tipo 3001), introdotto nel 1954 e finito nel 1965; è manualmente che disponeva di un semplice dispositivo di va e vieni, per le sue diapositive telaietti con vetro da 3x3 cm. E' metallico grigio-bluastro con due scanalature di ventilazione, lampada da 75  e obiettivo da 30 mm; un anno di più è stato cambiato a 100 watt e l'obiettivo a 35mm f2.9.
Nel 1962 ha creato un nuovo diaproiettore in scala un po' ridotta, il Minomat (tipo 3002) con tanto di caricatore lineare da 36 telaietti ed è manuale. Le lampade da 150 watt sono raffreddate a ventola e motori elettrici cambiano la diapositiva e regolano la messa a fuoco, La parte superiore è dotata di quattro pulsanti di controllo e c'è un telecomando a cavi. Nel 1964 fu sostituito dal Minomat N (tipo 3004).
Nel 1963 ecco il Minotact (tipo 3003): anche se sembra simile al Minomat è all'interno perché ha una bassa tensione, 12 volt lampada 100 watt  e utilizza il raffreddamento convenzionale. L'obiettivo è un Minostar f2.7 da 35 mm ed è semiautomatico.
A metà degli anni 1970 comparve Minox HP 24, un proiettore di concezione molto moderna e dall'elevata resa luminosa, che sostituiva i due modelli precedenti, sia standard (tipo 24303) che autofocus (tipo 24304). Utilizza una lampada alogena a 24 volt da 150 watt, un doppio condensatore e un obiettivo Minogon f2.7 da 35 mm. Il modello di autofocus usa un piccolo motore controllato da due pulsanti sul telecomando. Il prezzo è molto elevato ma la qualità di proiezione è eccezionale!

Telaietti per diapositive

I telaietti per diapositive Minox sono sempre stati prodotti con vetrini, che se da un lato assicuravano una perfetta planeità della pellicola, dall'altro si trasformavano in depositi di polvere. Il punto: la proiezione di un fotogramma così piccolo pone problemi perchè senza sottoporre la pellicola a un calore eccessivo. Quindi, nel 1960 circa, ha sostituito i vecchi telaietti con un nuovo tipo, interamente in plastica e senza vetri.

Il visore per microfilm

Uno degli usi più tipici è la riproduzione di documenti e disegni per un razionale ed economico con uno spazio minimo. In pratica ecco la Minox 8x11, perché aveva per riprodurre schemi, disegni, diagrammi o testi. Quindi la Minox propone una pellicola speciale, a bassa sensibilità e con grana quasi inesistente, che mantenga alto il contrasto ed esalti la nitidezza. Si chiama Minox Mikroplan.

 

E' una borsa di 39x41x15 cm, pesa 10 Kg e fornisce uno speciale visore da microfilm con schermo a vetro smerigliato incorporato ed ha uno schermo quadrato di circa 25 cm di lato. Aveva sia 220 volt che 12/24 volt. A questo punto ci si trova di fronte a dei minuscoli fotogrammi, in cui sono contenute tutte le informazioni.  
Le negative da osservare vanno poste in una busta di plastica molto sottile e trasparentissima, l'ingrandimento è tale che ogni fotogramma può riempire lo schermo e diventare quindi perfettamente leggibile. Lo schermo del visore è molto luminoso, e la superficie del vetro è opacizzata in modo da evitare riflessi.

L'attacco per binocoli

Uno dei limiti della Minox 8x11 è quello di avere l'obiettivo fisso. Così alla Minox hanno pensato che, se non si poteva sostituire l'obiettivo di ripresa, nulla impediva che vi sì aggiungesse un elemento ottico afocale e hanno deciso di realizzare un adattatore per poter usare la Minox con un binocolo.
Il supporto permette di collegare saldamente la Minox a un qualsiasi binocolo. I risultati che si possono ottenere non sono esaltanti. Il pericolo di vibrazioni è sempre in agguato: anche se treppiede e flessibile sono di rigore, non bisogna dimenticare che in queste condizioni si fa della vera e propria telefotografia.