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LA STORIA DELLA...

ROLLEI

Inizia in un'officina di meccanica di precisione e di ottica di Braunschweig. Già nel 1916 Reinhold Heidecke, dell’azienda Voigtländer, aveva avuto la precisa idea di portare sul mercato un'innovativa macchina fotografica con pellicola a rullo. Dopo una lunga ricerca del capitale di avviamento, si imbatté in Paul Franke, che sostenne finanziariamente la sua novità fotografica.
Nel 1919, Reinhold Heidecke e Paul Franke decisero di richiedere una licenza commerciale per l'impresa “Franke & Heidecke“. Questa azienda, il cui marchio è sopravvissuto fino ad oggi, fu inserita nel registro commerciale il 1° febbraio del 1920. Quindi, nel 1924, presentarono la Heidoscope, una reflex stereoscopica con mirino a pozzetto. Fu il momento in cui nacque il nome "Rollei" (forse il suffisso "Roll" unito alle due prime sillabe di Heidecke) e divenne il marchio che   ha contraddistinto per sempre ogni prodotto di questa azienda. Quindi, nel 1926, fu immessa sul mercato la Rolleidoscop, dotata di dorso per pellicola in rullo.


1929 Rolleiflex

Dopo i primi dieci prototipi del 1928, nel 1929 entrò in produzione la Rolleiflex con due obiettivi, uno per la visione e la messa a fuoco e uno per la ripresa, con dorso per pellicola in rullo (117 o 120).
L'obiettivo di ripresa era lo ZeissTessar 75mm f/3.8, il mirino a pozzetto era dotato di livella a bolla, l'otturatore era un Compur della Friedrich Deckel.
 Il tutto era perfetto!!

Era la prima macchina biottica Rolleiflex e già tutte le prerogative erano presenti insieme e armonicamente, non come la SpeedGraphic, molto grande e scomoda, usata dal famoso Weegee e i suoi colleghi reporters americani (Press = giornalista).
La fotocamera aveva una portabilità da "compatta" per quell’epoca, il vetrino di messa a fuoco era luminoso in virtù del cappuccio che lo proteggeva dalle infiltrazioni di luce diretta dai quattro lati e produceva esattamente l’immagine che poi la pellicola avrebbe registrato.

Era presente già da allora una lente d’ingrandimento per la messa a fuoco di precisione, e vi era persino una livella a bolla d’aria inserita nel vetro smerigliato di messa a fuoco.


1931 Rolleiflex 4x4


1933 Rolleicord

L’otturatore era un Compur della Friedrich Deckel con velocità da 1/300 + pose B e T mentre l’ottica era uno Zeiss Jena Tessar nelle versioni f.4,5 e poi f.3,8. Vi erano l’attacco per il flessibile e la possibilità per pose multiple.
In questa prima versione non vi era un contapose ma una finestrella rossa sul dorso permetteva di controllare l’avanzamento della pellicola mediante lo scorrere della numerazione stampata sulla carta di protezione della pellicola stessa.
 
Nel 1931 fu presentata la Rolleiflex 4x4 o Babyflex che utilizzava pellicola in rullo 127 ed era dotata di manovella laterale per l'avanzamento della pellicola.

Nel 1933 uscì la Rolleicord, versione economica della Rolleiflex e, nel 1937, fu prodotta la Rolleiflex Automat dotata fra l'altro di autoscatto e blocco contro le doppie esposizioni.

DOPO LA GUERRA

Dopo la parentesi bellica, la Rollei riprese l'attività presentando nuove ottiche più luminose (f/2.8), per le quali la lunghezza focale passò da 75 a 80 mm. Nel frattempo scomparve nel 1950 uno dei fondatori: Paul Franke.
Nel 1951 fu prodotta la Rolleimarin, custodia per riprese subacquee e, dal 1956, uscirono nuovi modelli Rolleiflex e Rolleicord, e le fotocamere furono dotate a richiesta di esposimetro.

CURIOSITA': CUSTODIA SUBACQUEA

Nel 1951 Hans Hass della società belga Spirotechnique sviluppò una custodia subacquea per le Rolleiflex, la Rolleimarin, capace di soli 12 scatti. La custodia permetteva la visione del vetro smerigliato attraverso un cristallo e un prisma, montava un apposito lampeggiatore; essa completa di fotocamera pesava fuori dall'acqua 5,3 kg, poteva immergersi fino 100 m ed era in alluminio. Pioniere di questa disciplina Hans Hass diede vita nel 1957 ad una fotocamera 35 mm subacquea, la CALYPSO”, progettata da De Wouters e Cousteau.  

Dieci anni dopo, la società Nippon Kogaku e acquistò i diritti e la ribatezzò Calypso/Nikkor o più semplicemente "NIKONOS": usando pellicola 135mm era più piccola e aveva gli obiettivi intercambiabili (vedi Nikonos).

Con la biottica Rolleiflex, una macchina fotografica con pellicola a rullo, alla Rollei si aprirono nuove strade e conquistò presto la propria fama mondiale come produttore di precisione. Rolleiflex e Rollei diventarono marchi di culto di elevata qualità, dando vita ad uno specifico stile fotografico durante gli anni '50 e '60. Nel 1956 fu venduta la milionesima Rollei, era una Rolleiflex 2.8 SE e, nel 1959, fu presentata la Tele Rolleiflex: fu prodotta dal 1959 fino al 1966 nella sua prima versione e successivamente, fino al 1975, nella seconda versione. Questo modello di Rolleiflex montava una focale Zeiss Sonnar f/4 135mm.
Rilasciata nel 1959 la Rolleiflex T era disponibile in un nuovo colore grigio e montava un obiettivo Tessar da 75 mm in vetro al lantanio che, assorbendo la radiazione infrarossa, offriva una risoluzione e una correzione del colore più elevate. La fotocamera ebbe un maggior successo presso il pubblico in quanto proposta ad un prezzo più accessibile.
Rilasciata nel 1956, questa Rolleiflex T era disponibile in un nuovo colore di grigio e uscì anche la Rollei Magic, con esposizione soltanto automatica.

  

1956 Rolleiflex T

1960 Rolleiflex  2.8F

1959 Tele Rolleiflex

1961 Rolleiflex Wide

Nel 1960, dopo la morte anche di Reinhold Heidecke, l'azienda cambiò denominazione, diventando "Rollei-Werke Franke & Heidecke" e, sempre dell'anno, apparve la Rollei Magic 1a serie e seguì nel 1961 la Rolleiflex Wide (grandangolare), con obiettivo Carl Zeiss Distagon da 55mm f/4.0. Nel 1962 la 2° serie: aveva l’esposizione solo automatica e la Rolleicord VB.
Prodotta dal 1959 fino al 1966 nella sua prima versione e successivamente, fino al 1975, questo modello di Rolleiflex montava una focale Zeiss Sonnar f/4 135mm. La fotocamera aveva un obiettivo Tessar da 75 mm in vetro al lantanio assorbe la radiazione infrarossa, che offriva una risoluzione e una correzione del colore più elevate.

CURIOSITA': ACCESSORI ROLLEIFLEX

Rolleiflex è stata anche famosa per una notevole e articolata serie di accessori, a cominciare dai filtri (anche Rolleisoft e Rollei-UV), per passare alle lenti addizionali, ai paraluce (RolleiHood), i flash (RolleiFlash), gli attacchi rapidi per treppiedi, le teste panoramiche (360°), Rolleiphot e Rolleimeter (esposimetro), giusto per citarne alcuni.
La cura con cui sono state prodotte tanto le fotocamere che gli accessori è proverbiale, così come i vari tipi di astucci che venivano forniti con i singoli accessori sia per la custodia che per il trasporto.

"Compatta" Rollei 35

Alla Photokina del 1966 venne presentata la nuova fotocamera, firmata dal progettista tedesco Heinz Waaske, battezzata con il nome Rollei 35 Tessar, impiegava i caricatori standard da 35mm per immagini di formato 24x36mm, utilizzava un semplice mirino galileiano, era particolarmente piccola e compatta. Fu un successo immediato
Molto piccola e leggera, sagoma rettangolare appena addolcita agli angoli, 100x60x30 mm, era pesante meno di 400 grammi. L'obiettivo in montatura rientrante era uno Zeiss Tessar 40mm f/3.5 a quattro lenti. L'otturatore a lamelle era fornito dalla Compur e aveva tempi di otturazione da ½ sec a 1/500 sec oltre alla posa B; l’esposimetro era un Gossen con la fotocellula al CdS posta sul frontale della fotocamera. La leva di carica e la slitta accessori si trovavano insolitamente sul fondello anzichè sul tettuccio.
I modelli da B35 fino a 35SE: vedi "evoluzione".

1966 Rollei 35

1970 Rollei 35 Classic

1974 Rollei 35 T

1978 Rollei LED

1979 Rollei 35 SE

CURIOSITA': L'EVOLUZIONE ROLLEI 35

ANNI

MODELLI

OBIETTIVO

FABBRICA

PEZZI

1965-1966

ROLLEI 35

Tessar 40/3.5

Germany

200 serie Zero

1966-1971

ROLLEI 35

Tessar 40/3.5

Germany

312.000

1969-1971

ROLLEI B35

Triotar40/3.5

Germany

78.000

1969-1971

ROLLEI C35

Triotar40/3.5

Germany

9.200

1971-1974

ROLLEI 35

Tessar 40/3.5

Singapore

185.000

1971-1975

ROLLEI B35

Triotar40/3.5

Singapore

95.000

1972-1973

ROLLEI 35

Xenar 40/3.5

Singapore

30.000

1974-1980

ROLLEI 35S

Sonnar 40/2.8

Singapore

260.000

1974-1980

ROLLEI 35T

Tessar 40/3.5

Singapore

440.000

1975-1978

ROLLEI B35

Triotar40/3.5

Singapore

95.000 BLACK

1976-1980 ROLLEI 35 XF

Sonnar 40/2.3

Singapore

- - -

1978-1980

ROLLEI 35 LED

Triotar40/3.5

Singapore

157.500 BLACK

1979-1981

ROLLEI 35TE

Tessar 40/3.5

Singapore

120.000

1979-1981

ROLLEI 35SE

Sonnar 40/2.8

Singapore

150.000

 

 

 

 

 

 

EDIZIONI LIMITATE

 

 

 

1970-1971

ROLLEI 35 Classic

Tessar 40/3.5

Germany

1.500 GOLD

1971

ROLLEI 35 Classic

Tessar 40/3.5

Singapore

5.000 BLACK

1978-1979

ROLLEI 35S

Sonnar 40/2.8

Singapore

8.000 SILVER

1979

ROLLEI 35S

Sonnar 40/2.8

Singapore

1.500 GOLD

1986-1987

ROLLEI 35 Platin

Sonnar 40/2.8

Germany

444 PLATIN

1990-1996

ROLLEI 35 Classic Titan

Sonnar 40/2.8

Germany

6480 TITAN

1992-1997

Rollei 35 Classic Platin

Sonnar 40/2.8

Germany

1120 PLATIN

1992-1995

Rollei 35 Classic Black

Sonnar 40/2.8

Germany

1620 BLACK

1992-1993

Rollei 35 Classic Gold

Sonnar 40/2.8

Germany

500 GOLD

1995

Rollei 35 75 years

Sonnar 40/2.8

Germany

900 GOLD 75

1997-1998

Rollei 35 Royal

Sonnar 40/2.8

Germany

400 BLAU GOLD

Soffietti, flash e proiettori

Sempre alla Photokina del 1966, fu presentata la Rolleiflex SL66, prima reflex monobiettivo della casa. La SL66 nasceva completamente dedicata al mercato professionale, al quale offriva una macchina estremamente sofisticata, duttile e completa. SL66 aveva un robustissimo soffietto incorporato, magazziniportapellicola intercambiabili, pozzetto sfilabile. Seguirono altri tre modelli:  SL66E (1982-1986); SL66X (1982-1992); SL66SE (1986-1992).

1966 Rolleiflex SL 66


1967 - Strobomatic

Nel 1967 ecco il Rollei Strobomatic E66, il primo flash elettronico: non ebbe molto successo i quanto molto caro (costava 548 DM) mentre il mercato era già saturo dei modelli degli altri produttori, tipo Metz, equivalenti ma molto meno costosi. L’anno successivo furono presentate le unità flash per la fotografia in studio con una luce pilota, una lampada alogena integrata nella testa del flash.
Nel 1969 c'è il proiettore per diapositive, montato un obiettivo migliore, il Rollei-S-Projar f/2.5 90mm, con il telecomando. Fra i vari proiettori per diapositive sono degni di nota le varie versioni del modello  Rollei P35A per le diapositive 24x36 in telaietti 5x5 cm e i modelli Rollei P11 e P66 per le diapositive 6x6 in cornici 7x7


1969 - Rollei P 35a

Nel 1974 fu la volta della nuova Rolleiflex SLX: utilizzava l'otturatore motore lineare, tempi di esposizione elettronici da 30" a 1/500" e posa B, il sistema AE. Completa di mirino a pozzetto,unico dorso per pellicola 120 e 220 per 12 o 24 pose.
Ottica con otturatore centrale ZEISS Planar 80mm F/2,8.

1974 Rolleiflex SLX

CURIOSITA': SERIE TASCABILE


1963 Rollei 16

La piccola Rollei 16, fotocamera tascabile di formato 12x17mm con caricatori per pellicola da 16mm, venne costruita dal 1963 per un periodo di quasi dieci anni ed in quasi quarantottomila esemplari anticipando la nuova politica aziendale basata sulla differenziazione della produzione.
Di tale schiera fecero parte le Rollei A110 (1974) e le E110 (1975) . E più tardi le Rollei A26 e le SL26 (1972-1978) con caricatori 126.

 

La reflex Rollei

Il 1970 fu un anno particolarmente importante per la casa tedesca per l'uscita della prima SLR di piccolo formato: la Rolleiflex SL35. I primi esemplari furono costruiti in Germania e portavano la classica dicitura “made in Germany”. Nel 1971 la produzione delle fotocamere si spostò a Singapore, mentre ricerca e progettazione rimasero a Braunschweig. La SL35 non era più quindi "made in Germany" ma era costruita interamente a Singapore con la dicitura “Made by Rollei Singapore”.
Aveva l’esposizione automatica con priorità dei diaframmi e Impostazione dei tempi in manuale con le posizioni "A" per inserire l'automatismo più "X" per il tempo di sincronizzazione con il flash, e "B" per le foto in posa. Però la misurazione avveniva ancora in “stop-down”. Nel mirino era visibile la scala dei tempi con indicazione a led, l’innesto avveniva con baionetta Rollei QBM e l’alimentazione era fornita da una pila al mercurio tipo PX625 o similare.

Nel 1974 venne proposta la versione aggiornata,
equipaggiata con un simulatore del  diaframma per la misurazione della luce con il diaframma completamente aperto, e battezzata con la sigla Rolleiflex SL350. Identica nelle dimensioni, nella carrozzeria e nella strumentazione alle Rolleiflex SL35, utilizzava lo stesso innesto a baionetta, ma per la lettura con il diaframma aperto doveva impiegare i nuovi obiettivi della serie QBM.
In seguito agli accordi fra le società Rollei e Voigtlaender (acquisita nel frattempo) venne messa in produzione a Singapore nel 1976 con il nome Rolleiflex SL35M una fotocamera basata sul modello Voigtlaender VSL  a baionetta, leggermente modificata nella carrozzeria e, nel 1979, anche la SL35E.
Le ottiche in dotazione erano delle eccellenti Zeiss che la Rollei aveva ottenuto successivamente di marchiare come “Made by Rollei”. In alcune versioni della SL35 si sono viste ottiche marcate Rolleinar “Made in Japan” di produzione Mamiya e Tokina.

1969 Rolleiflex SL 35 black

1969 Rolleiflex SL 35 chrome

1969 Rolleiflex SL 35 innesto

1974 Rolleiflex SL 350

Il cubo Rollei

Nel 1981, dopo alcune vicissitudini commerciali, nacque la Rollei Fototechnic e fu prodotto la Rollei SL 2000F, moderna e futuristica reflex monobiettivo della casa nel formato 35mm: era "IL CUBO ROLLEI", ottica Carl Zeiss f1.4/50mm, dimensioni 89x111x159 mm, peso 1.350 g.
Una combinazione inedita di cui facevano parte un sistema di caricamento a magazzini intercambiabili, un doppio sistema di mira integrato, un potente motore incorporato e sistemi di misura distinti per fotografare a luce naturale e con flash, inoltre aveva a disposizione una gamma completa di obiettivi Carl Zeiss.
G.Forti, direttore della rivista "REFLEX" scrisse "...non mi piace perché il mirino a pozzetto su una 24x36mm è un assurdo e non usa un pentaprisma ma un sistema di specchi, non è proprio luminoso come dovrebbe. I mirini non si possono cambiare e gli schermi sono intercambiabili solo presso un laboratorio specializzato: in altre parole è come se la SL2000 avesse lo schermo di messa a fuoco fisso. È bello e sofisticato il sistema dei magazzini intercambiabili però fa aumentare il prezzo in modo considerevole. Prezzo? Non facciamo previsioni: diciamo che costerà almeno come tre Contax RTS (cioè 3 x 650.000 = 1.950.000 lire). Concludo che il termine undisruptive (non distruttivo) si addice, a mio avviso, non dirompente, come un petardo che fa rumore ma esaurisce il suo effetto subito dopo, con il solo rammarico che non sia stato sparato quarant’anni più tardi."

1981 Rollei SL 2000F

Nel 1984 una successiva Rollei SL3003 migliorava notevolmente l'affidabilità della circuiteria, tallone d'Achille della SL2000F, ed aggiungeva un terzo pulsante di scatto (la SL2000F era dotata di due pulsanti di scatto).
Nel 1986 fu presentata una versione economica, la Rollei SL3001, era dotata del solo mirino ad altezza occhio e non più del doppio mirino, anche a pozzetto.

Rolleiflex SL 3001

Monobiettivo 6x6

Alla Photokina 1984 fu presentata la Rolleiflex 6008  e, nel 2002, la Rolleiflex 6008 AF, la migliore combinazione di funzionalità, la massima modularità e la qualità costruttiva della serie 6000. Modalità di misurazione tra cui media, spot e multi-spot, di esposizione automatica tra cui priorità di tempi, priorità diaframmi, programma completo e manuale completo. Velocità dell'otturatore da 1/500 o 1/1000 di secondo fino a 30 secondi con incrementi di 1/3, compensazione dell'esposizione, anteprima della profondità di campo, blocco dello specchio, sincronizzazione flash a ogni velocità dell'otturatore, trasporto automatico della pellicola, scatto con esposizione multipla, blocco AE. Tra le altre versioni della serie 6000 ricordiamo la Rolleiflex 6003 del 1993, che perde i dorsi intercambiabili, e la Rolleiflex 6001 che manca di un esposimetro.

1984 6008 integral

1993 Rolleiflex 6003

1993 Rolleiflex 6001

2002 Rolleiflex 6008 AF

Gli anni ottanta proseguirono con l'uscita sul mercato di alcuni modelli classici in edizione limitata, come le Rollei 35: la Rolleiflex 2,8 con Aurum, Titan, Platinum, Gold, ecc.

Rolleiflex 2.8 F  Platin - Rolleiflex 2.8 GX Gold  

CURIOSITA': ROLLEI IN MINIATURA

Nel 2000 la Minox iniziò a commercializzare, su licenza Rollei, repliche di fotocamere in miniatura in scala 1/3, prodotte dalla società giapponese Sharan Megahouse.
Erano riproduzioni in miniatura del design Rolleiflex TLR, ma anche Leica IIIF e M3, Contax, Nikon F, Hasselblad SWC, Robot.
La Rollei in miniatura era digitale ma aveva mantenuto l'aspetto dell'originale, incluso il mirino e la manovella.
Aveva un sensore CMOS da 2 megapixel nel formato quadrato, l'obiettivo era un 9 mm f/2.8 con 5 elementi, con una messa a fuoco fino a 10 cm.

Le velocità dell'otturatore erano controllate automaticamente tra 1/15 e 1/400 di secondo, il tempo di esposizione era automatico. La fotocamera era alimentata da una singola batteria CR2. Isupporti di memorizzazione erano schede SD o MMC. Il valore attuale si aggira sui 200/400 euro.

Nel 1995 Rollei Fototechnic fu acquistata dalla coreana Samsung, poi nel 2002 la proprietà passò alla danese Capitellum ed, alla fine, nel 2004 nacque la Rollei Produktion GmbH, i cui prodotti vennero presentati al Photokina con lo slogan "The new Rollei". Nel 2005 l'azienda tornò al nome originale Franke & Heidecke GmbH. Nel 2007 quest'ultima, si occupa dei prodotti professionali legati al medio formato, mentre la RCP-Technik GmbH & Co KG si occupa delle fotocamere digitali. Nel 2010 la RCP-Technik GmbH, con sede ad Amburgo, ha acquistato il marchio Rollei.
Nel 2015, l'azienda ha preso il nome di Rollei GmbH & Co.KG ed è attualmente presente sul mercato in più di venti Paesi europei (https://www.rollei.com/)

Testo: C. Scocco e Giuseppe A. Suardi

Immagini e ritocchi 

Libri: "TLR Rollei, le biottiche moderne 1957-1976"  di Angelo Derqui

Bibliografia: www.massacarrara.net, www.nocsensei.com/camera/tecnica/marco-cavina, www.gerardobonomo.it, digilander.libero.it/photocorner (R. Mirandola), corsopolaris.net/supercameras (Max Bertacchi), camerapedia.fandom.com/wiki