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LA STORIA DELLA...

VOIGTLANDER

La ditta fu fondata nel 1756 da Johann Christoph Voigtländer (o Voigtlaender) a Vienna ed inizialmente si dedicò alla realizzazione di strumenti ottici, soprattutto per apparecchiature scientifiche e microscopi. Fu il primo produttore al mondo di apparecchi ottici di qualità, obiettivi tipo Petzval, il binocolo derivato dal vecchio monocolo galileiano, e una serie di obiettivi che diventeranno famosi nel tempo come, per esempio, il Collinear e poi l'Heliar. La prima lente per macchina fotografica fu del 1840 e nel 1841 costruì il primo Dagherrotipo interamente in metallo. Poco dopo si occupò della produzione di macchine a lastra, pressoché artigianali, apportando la sua ricerca allo sviluppo tecnologico della fotografia del XIX e XX secolo.
Nel 1849 la sede dell’azienda si spostò a
Braunschweig, in Germania. Iniziò in quell'anno la produzione in serie di obiettivi di alta qualità: di lì a poco nacque la Voigtlaender & Sohn. Nel 1862 erano già stati prodotti ben 10.000 obbiettivi. Nel 1925 venne acquisita dalla Sherring AG che ne promosse l'ulteriore sviluppo. La Voigtlander orientò la produzione verso apparecchi fotografici accessibili a tutti, e questo le consentì di rimanere fra i leader del mercato fin dopo la seconda guerra mondiale.

CURIOSITA': TRASPOSIZIONE DAL TEDESCO

Nell'epoca della macchina da scrivere (sembra preistoria) in Italia si usava scrivere ae al posto di ä, oe al posto di ö, ue al posto di ü e ss al posto di ß. Non c'era altra possibilità, bisognava rassegnarsi a queste sostituzioni (che per un tedesco sono un po' brutte).

MEDIOFORMATO 6x6

La folder Voigtlaender Bessa fu la prima fotocamera degli anni '30 ed è stata la capostipite di una vera dinastia: il mirino sportivo all'altezza degli occhi situato nella parte superiore della fotocamera (la parte superiore se tenuta orizzontalmente), ripiegato sotto un cappuccio di metallo. In alcuni modelli, la cornice anteriore del mirino aveva una lente negativa. Gli accessori erano un semplice cavo di rilascio, una lente d'ingrandimento e un filtro giallo "Alpha".
Nel 1933 fu introdotta la Voigtländer Superb, una biottica con corpo in metallo formato 6x6 cm su pellicola a rullo 120. Arrivata sei anni dopo la prima Rolleiflex, il nome “Superb” sembrava inappropriato per una semplice copia della Rolleiflex. Il paraluce aveva una lente d'ingrandimento pieghevole. Gli obiettivi erano un Voigtländer Skopar da 7,5 cm f/3,5 e un obiettivo Helomar f/3,5. Disponeva di un otturatore Compur con velocità da 1 a 1/250 di secondo, più 'B' e 'T'. La scala di messa a fuoco forniva una correzione automatica dell'errore di parallasse. C'era un contatore di fotogrammi. Un prototipo della Voigtländer Superb è stato realizzato nel 1956 (anno del bicentenario di Voigtländer), ma non è stato prodotto in quantità; aveva un obiettivo per la ripresa Colour-Skopar da 75 mm f/3.5 e un otturatore Synchro-Compur.
Presentata nel 1936, la Voigtländer Bessa RF
ha avuto una vita molto lunga ed è stata il predecessore della Bessa II. Utilizzava fotogrammi 6x9 e 4,5x6 su pellicola 120 e aveva lo scatto sull’ottica. Era una versione migliorata del modello Bessa ma con il mirino accoppiato. Tutti i modelli avevano un otturatore Compur-Rapid 1/400 ma potevano essere dotati di quattro diversi obiettivi: Skopar 3.5/10.5 cm, Heliar 3.5/10.5 cm, Helomar 3.5/10.5 cm e Color-Heliar 3.5/10.5 cm.
Nel 1938 ecco la Bessa Baby 6x6cm: otturatore Compur 1/300 e lenti Voigtar 3.5/7.5cm (dopo dieci anni ci fu una versione nuova con otturatore Prontor-S 1/300 e lenti 4,5/7,5 cm). Mirino ottico nell'alloggiamento superiore. Pulsante Profondità di campo sotto il corpo. Occorreva far scorrere un pulsante sull'alloggiamento superiore per sbloccare la pellicola. Filtro giallo incernierato. Pulsante di scatto dell’otturatore sul lato del pannello di chiusura.

1930 - Bessa

1935 - Superb

1936 - Bessa

1938 -

Bessa Baby

Nel 1951 fu presentata la  Bessa I: prodotta fino al 1956 (circa 80.000 unità); era una fotocamera ben fatta che utilizzava pellicole 120 e poteva fornire negativi di formato 6x4,5 (con inserto) o 6x9. La Bessa I aveva un semplice mirino che mancava di un telemetro incorporato, tuttavia era possibile utilizzare un piccolo telemetro esterno che si montava nella scarpa sulla parte superiore; in pratica era abbastanza facile da usare, bastava trasferire la distanza visualizzata all'obiettivo.
La scheda: lenti Color-Skopar 1:3.5/105mm con filtro, otturatore Prontor-S, Prontor-SV o Prontor-SVS, fitro di 37mm, mirino ottico a visione diretta.
Aveva 4 diverse maschere, due formati (6x9 e 4,5x6) e due correzioni di parallasse (1 metro, primo piano) separate per ogni formato. Dimensioni (piegato): 168 x 98 x 48 mm, peso: 770 grammi.


1951 - Bessa I

Nel 1953 ecco la Bessa II. Fotocamera pieghevole con telemetro accoppiato, era dotata di un Color-Skopar 3.5/10.5 cm, o un Color-Heliar 3.5/10,5 cm, oppure c’era il raro e ricercato Apo-Lanthar 4.5 /10,5 cm. L'otturatore Compur-Rapid montato sui modelli precedenti era stato sostituito dall'otturatore Synchro-Compur.  E, nel 1956, è la volta della Bessa III. Questa Bessa è stata prodotta con quattro diversi tipi di lenti: Voigtar, Vaskar, Skopar e Color Skopar, e c'erano tre opzioni di otturatore: Prontor, Compur e Compur Rapid. L'identificazione delle opzioni presenti nella fotocamera veniva solitamente eseguita ispezionando l'anello interno dell'obiettivo, mentre dall'anello esterno si evinceva l’anno di produzione.

ANNI 1950-60

Voigtlander Vitessa e Vito B: quest’ultimo era un piccolo gioiello di tecnologia teutonica e aveva un obiettivo Color Skopar 50 mm f/2.8 (tipo Zeiss Tessar), di una precisione e nitidezza eccezionali.
Il funzionamento era totalmente manuale: nessun misuratore di distanze, niente esposimetro.


 1954 - Vito B


1954 - Vitessa


1956 - Vitessa II

Si andava ad occhio e con la regola del 16, in particolar modo con le pellicole in bianconero. C’è chi sostiene che questo piccolo gioiello sia capace di immagini superiori anche a quelle ottenibili con macchine Leica o Contax!
Voigtländer Prominent I
che era certamente il primo di questo tipo nel 1950-60. E  Prominent II invece era una fotocamera a telemetro con obiettivo intercambiabile da 35 mm.

 1958 - Prominent

Prominent II era uno dei migliori telemetri progettati meccanicamente e otticamente per una fotocamera con sistema di obiettivi intercambiabil; primo di questo tipo e aveva un aspetto unico.
È stata la prima fotocamera a telemetro con otturatore a lamelle e obiettivi intercambiabili.
Pur producendo la stessa qualità d'immagine, e anche se molto meno costoso dei suoi omologhi, il Prominent non è mai diventato popolare tra gli esperti: non offriva una vasta gamma di obiettivi.

Prominent kit

Nel 1956 la Voigtlander fu comprata dalla Carl Zeiss Foundation e, nel 1972, venne rinominata in Zeiss Ikon Voigtlander.

 

PRIMA REFLEX 35 mm

1960 - VOIGTLANDER BESSAMATIC, la prima reflex: era una fotocamera SLR da 35 mm realizzata da Voigtländer dotata di un misuratore di selenio e utilizzava un otturatore a lamelle anziché il più comune (nelle fotocamere SLR) otturatore sul piano focale. Aveva un otturatore Synchro-Compur montato dietro l'obiettivo intercambiabile e i tempi di posa andavano da "B" a 1/500.
Gli obiettivi più comuni trovati sulla Bessamatic erano il Color-Lanthar, il Color-Skopar e il Color-Skopar X, tutti con una lunghezza focale di 50 mm f/2.8 sebbene anche il Septon da 50 mm f/2 fosse montato su queste fotocamere, ed era altamente pregiato.

Lo Skoparex da 35 mm era insolito, ma non difficile da trovare. Il Super-Dynarex da 135 mm f/4 era relativamente comune, mentre gli obiettivi Super-Dynarex da 200 mm e 350 mm erano relativamente rari e costosi.
La Bessamatic è stata la prima reflex ad essere dotata di un obiettivo zoom, lo
Zoomar, primo obiettivo a focale variabile. Ecco la scheda: Voigtlander Zoomar 36-82mm F/2.8, 2.3x zoom, lenti e gruppi 14/11, angolo di campo 62° - 29.5°, minima messa a fuoco 1.3 m, dimensioni con diametro e lunghezza 90x135mm, peso 869 g, anni 05/1959


1959 - Zoomar

C'era anche una Bessamatic CS, che aveva la misurazione TTL CdS, generalmente dotata di un obiettivo Color-Lanthar 50 mm/f2.8. Questa è stata fabbricata solo per un breve periodo ed è relativamente rara. La Bessamatic m era un modello entry level che non aveva affatto un misuratore e oggi è rara.

1960 - Bessamatic

1965 - bessamatic 3

1965 - bessamatic CS

            
 1965 - ultramatic CS

CURIOSITA': LE LENTI VOIGLAENDER

Skoparex 35mm f3.4

I e II: 0.9/1m; III: 0.9/1m + anello più grande; IV: 0.4m + anello più grande

Skopagon 40mm f2.0

I e II con 0.9m; III è 0.5m

Color-Skopar X 50mm f2.8

I, II e III con 0.9; IV con 0.6m

Color-Skopar 50mm f2.8

 

Color-Lanthar 50mm f2.8

con Bessamatic m

Septon 50mm f2.0

I e II con 0.9m; III e 0.6m

Dynarex 90mm f3.4

 

Dynarex 100mm f4.8

 

Super-Dynarex 135mm f4.0

 

Super-Dynarex 200mm f4.0

 

Super-Dynarex 350mm f5.6

 

Zoomar 36–82mm f2.8

 

In origine, gli obiettivi erano etichettati con scale di distanza metriche o imperiali (tipo I). Le versioni successive presentavano entrambi (tipo II e versioni successive). Alcuni tipi successivi avevano anche un anello più spesso. Alcuni degli ultimi tipi di obiettivi avevano migliori capacità di messa a fuoco ravvicinata. Gli obiettivi prodotti dopo il 1959 erano contrassegnati da un punto giallo, che indicava la presenza di un ritaglio speciale per trasferire l'apertura massima di un obiettivo (2, 2,8, 3,4 o 4 e oltre) per l'uso con Ultramatic e Ultramatic CS.

 


1962 - Vitoret

Dal 1960 al 1971 fu prodotta per il mercato di massa, in molte versioni, con e senza esposimetro e telemetro, la  compatta VITORET.
Semplice, ma robusta fotocamera ad obiettivo fisso, ottenne un buon successo.
Nel 1964 venne presentata la VITRONA: prima fotocamera con flash incorporato. Un anno di più, fù la volta della reflex ULTRAMATIC CS.

Nel 1973 il marchio divenne di proprietà della Rollei fino alla crisi del 1982.


1976 - VSL1

Nel 1976, la società Voigtlaender rimise in produzione ed in commercio la reflex ZEISS IKON SL 706 ribattezzandola con il proprio nome e la sigla Voigtländer VSL1 e 1978 venne prodotta la Voigtlander_VSL3e:  vedi scheda tecnica.
A questo punto il marchio fu comprato prima da "Plus foto", che dal 1980 commercializzò fotocamere Voigtländer prodotte dalla Ricoh e dalla Chinon.
1980 - Il Voigtländer VSL 43
non era correlato ai precedenti Voigtländer VSL basati su Rollei, ma era una leggera SLR con innesto K. Questo era un modello con esposizione automatica con otturatore a tempo elettronico (e autoscatto) dipendente dalla carica della batteria; il VSL 40 dall'aspetto simile aveva invece un otturatore meccanico e un'impostazione manuale dell'esposizione.
Il Voigtländer VSL 43 si basava sulla Cosina C3 ed era una "cugina" della Canon T70
.

CURIOSITA': VOIGTAENDER A VITE E BAIONETTA

La fotocamera Voigtlaender VSL1 ripeteva le caratteristiche estetiche e tecniche della Voigtlaender SL 706 e montava come obiettivo standard l’Ultron 50mm f/1.8. La fotocamera Voigtlaender VSL1 venne costruita con l’innesto a vite e con il simulatore del diaframma, ma in base agli accordi con la società Rollei di Braunschweig c’era anche nella versione con un innesto a baionetta identico a quello delle fotocamere Rolleiflex SL 35.
Le due fotocamere vengono talvolta individuate come
Voigtlaender VSL1 TM e Voigtlaender VSL1 BM.

NUOVI TELEMETRI

Nel 1995 il marchio venne acquistato dal gruppo tedesco RINGFOTO & Co. ALFO Marketing KG che la rilanciò sul mercato, con la produzione di nuovi obiettivi e nuove macchine sia analogiche che digitali. Ma questo rappresentò più che altro un lungo periodo di buio, ma finalmente nel 1999, si ebbe la rinascita del marchio con l'acquisto da parte della giapponese Cosina.
Il 15 Marzo 2001 fu introdotta la
Cosina Voigtlander Bessa T, a metà strada tra la Bessa L (priva di mirino e telemetro) e la Bessa R.
Negli ultimi anni il mercato delle reflex analogiche si era dissolto a favore del digitale ed era cessata la produzione di fotocamere che usavano la pellicola. Ma ecco che la Voigtländer, glorioso marchio tedesco degli anni '70, presentò nel 1999 una telemetro: la
Voigtlander Bessa L. Nel Marzo 2004 arrivò la prima macchina digitale a telemetro derivata dalla Bessa R2, la Epson RD-1, una modifica ipertecnologica.

1999 - bessa L

2002 - bessa RIIA

2003 - Bessa R4M

Poi il gruppo Fujifilm e Cosina, nel 2008, presentò la Fujifilm GF670 Prof. e GF670 W per il mercato giapponese e Voigtländer Bessa III 667 e 667W per l'esportazione. Una telemetro pieghevole per rulli 120/220 multi-formato 6x6/6x7 di medio formato.
Schede: manuale o AE a priorità di apertura; ISO da 25 a 3200, otturatore elettronico da 4s a 1/500 e Bulb; batteria CR2;  
III 667 = dimensioni 178x109x138mm aperto, 178x109x63mm chiuso; peso 1.000 grammi.
III 667W = dimensioni 178x109x89 mm; peso 1.100 grammi

2008 - Bessa III 667

Furono realizzati nella stessa fabbrica in Giappone da Cosina.

 2008 - Bessa III 667W

Però, nel 2014, la fine definitiva con la cessata produzione di tutto: pellicole, reflex e medioformato. Peccato.

 

CURIOSITA': CONFRONTO BESSA

Bessa L – Attacco LTM + No telemetro + No mirino (1999)

Bessa T – Attacco Leica M + Telemetro accoppiato + Senza mirino

Bessa R – Attacco LTM + Telemetro accoppiato combinato + Mirino

Bessa R2 – Attacco Leica M + Telemetro accoppiato combinato + Mirino (2002)

Bessa R3 – Attacco Leica M + Telemetro accoppiato/VF combinato (2003)

Bessa R4 – Attacco Leica M + Telemetro accoppiato/VF combinato

 

Testo: di C.Scocco e G. A. Suardi

Bibliografia & Immagini: http://www.fotografiareflex.net/bessa, http://www.voigtlander.it/ (metroimport, Genzano di Roma), http://www.fontefotografica.it, http://www.rolleiclubitaly.com (Bessa III)