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LA STORIA DELLA...

FUJICA

La Fujica era la più importante ditta giapponese produttrice di pellicole (B&W, colore e diapositive) e carte fotografiche, ma si occupava di molteplici settori della fotografia, dalle semplici fotocamere usa e getta alle reflex e medioformato, alle compatte tradizionali.

Fu fondata con il nome di Fuji Photo Film Co. attraverso l'acquisizione della Dainippon Celluloid Co. il 20 gennaio 1934. L'obiettivo principale della Fujifilm era inizialmente la produzione di pellicole fotografiche per il mercato domestico e, nel febbraio dello stesso anno, iniziò la produzione nella fabbrica di Ashigara. I materiali fotosensibili dovevano essere di ottima qualità, perché il fotografo professionista non poteva rischiare che il lavoro venisse rovinato a causa di materiale scadente o non adatto.  

Pertanto per il produttore era difficile conquistare la fiducia dei clienti che preferivano affidarsi ai materiali costosi ma collaudati di Agfa e Kodak. Fortunatamente, l'allora presidente Shuichi Asano era a conoscenza del problema e, già nel 1934, assunse un ingegnere tedesco, il Dr. Maueruhofu, ex Agfa, incaricato di migliorare la qualità delle emulsioni usate nella fabbricazione dei materiali. In soli 10 mesi riuscì a ripristinare la produzione di film positivi e, nel 1936, ad avviare la produzione di massa di pellicola negativa, X-ray e film di alta qualità.
Nel 1938
costruì un nuovo impianto di produzione ad Odawara e un anno più tardi fu ampliata la fabbrica di Ashigara. Nei primi anni ‘40 l'azienda fornì all'esercito vari tipi di strumenti ottici e i binocoli.

1948 Fujica Six

1954 Fujica SIX II

1954 Fujica Flex Auto Mat

1961 Fujica Pet 120

CURIOSITA': TABELLE SIX

Fujica SIX all'interno del nome, "IA" sembra riferirsi ad un obiettivo F4.5; "IB", a F3.5; "IC" prodotte per l’esportazione, e "S" con la sincronizzazione del flash.

Le tre varianti dei IBS non erano etichettati in alcun modo: il nostro uso di "a", "b" e "c" è solo arbitrario e per comodità del lettore.

Terminata la guerra, nel 1948 fu introdotta sul mercato la prima fotocamera, la Fujica Six, di cui c'erano sei modelli conosciuti, era una fotocamera progettata molto semplicemente.
Un unico pulsante serviva per aprire sia il frontale che il mirino, che consisteva in due lenti incorniciate di metallo. Il film veniva inserito a destra e avanzato verso sinistra. L’avanzamento del film poteva essere verificato controllando i numeri che scorrevano in una finestrella rossa sul dorso. Era possibile il solo formato 6x6 e non c’era nessuna possibilità per il 4,5x6. Grazie al soffietto e al mirino pieghevole, questa fotocamera era particolarmente leggera e compatta.

Fuji Photo Film Co., Ltd. ha ampliato con successo l'uso della diagnosi a raggi X, cioè delle pellicole radiografiche. In questo periodo e subito dopo furono create molte altre aziende tutte dipendenti della società principale Fuji Shashin Film, ma alla fine furono tutte riunite nel gruppo Fujifilm.
Nel 1954 furono immesse sul mercato la fotocamera biottica Fujica Flex Auto Mat, e l’economica Pet Fuji 6x6, tutte due medioformato e, nel 1957, fu la volta della Fujica 35M e, tre anni dopo, della Fujica 35SE formato 35mm compatte.
Negli anni '50 Fuji poteva anche vantare una grande famiglia di lenti Fujinon in montatura a vite e ingranditori e binocoli (esportati verso gli Stati Uniti con il marchio Bushnell).
Nella prima produzione del 1970 per il formato 35 mm (Fuji AZ-1 Auto Electro) e anche per la successiva serie ST l'attacco degli obiettivi era a vite M42x1 e erano marchiati Fujinon. Una serie più economica invece era marchiata Fujinar. Successivamente venne introdotto un attacco proprietario a baionetta. Questi obiettivi furono marchiati Fujinon-X.

CURIOSITA': IL COMPUTER FUJIC

La progettazione degli obiettivi era lunga perchè i calcoli erano noiosi e barbosi quindi, al fine di semplificare fu decisa, nel marzo 1956, la costruzione del suo primo computer FUJIC: copriva una superficie di 8 mq, si componeva di 20.000 parti, 1700 valvole e si erano usate cinque miglia di cavi. Era un computer a 33  bit: la moltiplicazione era sincronizzata a 1.600 microsecondi e la divisione a 2.100 microsecondi.
Usato intensamente per due anni presso la fabbrica Fuji in Odawara, è stato ceduto prima alla Waseda University e poi definitivamente al Museo di Scienze Naturali di Tokyo.

1956 FUJIC

Il decennio successivo è stato caratterizzato dallo sviluppo di prodotti di consumo e dei relativi laboratori fotografici. Furono offerte nuove pellicole Fuji amatoriali a colori (Fujicolor N50, Fujicolor N64 e Fujicolor N100).
Introdotta nel 1964 con nuove compatte Fujica 35 e Auto-M, la mezzo formato Fujica Drive, può essere utilizzata in esposizione completamente automatica o manuale con il misuratore a cella di selenio, la fotocamera ha un motore a molla e un avvolgimento completo della grande manopola sul fondo della fotocamera permette 18 immagini consecutive .
Negli anni ‘60 divennero molto popolari tra i dilettanti le compatte e Fuji offrì modelli come Fujica Compact 35 o Fujica Rapid S, che non dovevano riavvolgere il film dopo la ripresa, in risposta al sistema “Instamatic” della Kodak.

Fujica G690 medio formato

1957 Fujica 35M

1959 Fujica Pet 35

1964 Fujica Drive

1968 Fujica G690

Nel settembre 1968 alla Photokina, per gli utenti più esigenti, la Fuji presentò una piccola di medio formato per l'uso quotidiano offrendo loro il modello Fujica G690, telemetro 6x9 con obiettivo standard da 100 mm f/3.5 intercambiabile.

Questa fotocamera a telemetro vanta anche un mirino con correzione del campo superiore (anche secondo quanto riferito migliore della serie Leica M), le sue linee luminose si adattano alla parallasse e al campo visivo quando l'obiettivo è messo a fuoco.
La Fujica Pocket 300 è una fotocamera per l'icona degli anni '70, la pellicola 110: è a fuoco fisso e velocità dell'otturatore fissa, ma ha comunque un modesto grado di controllo dell'esposizione.


1970 Fujica Pocket 300

SISTEMA SINGLE-8

Nonostante il continuo sviluppo, Fuji era ancora molto indietro rispetto al suo maggiore concorrente, cioè, Eastman Kodak Company. In quegli anni, i filmati amatoriali si basavano sul a pellicola perforata 8mm della Kodak.
Nel maggio 1964 ecco Fuji, con altri 14 produttori, Agfa compresa, immise sul mercato il nuovo sistema Single-8. Però contemporaneamente la Kodak migliorò il suo prodotto presentando il Super-8, leggermente diverso da quello Fuji e, già ad agosto il Single-8 era morto e la Fuji riconvertì la produzione allo standard Kodak.

Fujica Single-8 AX100

Fujica Single-8 ST200

Fujica single-8 P2

Fujica Single-8 Z850

All'inizio degli anni '70, Kodak deteneva il 90% del mercato della pellicola fotografica. Nonostante i prodotti offerti da Fuji fossero caratterizzati da una maggiore sensibilità alla luce e una migliore rappresentazione dei colori caldi, i clienti erano propensi ad acquistare i prodotti Kodak.
Trainata dal successo della Fujicolor F-II 400, la pellicola negativa a colori più sensibile del momento a 400 ISO presentata alla Photokina del 1976, la Fuji introdusse nel 1978 una pellicola negativa in bianco e nero a 400 ISO, venduta con il nome Neopan 400. Interessante notare che il nuovo film era caratterizzato da una granulosità talmente contenuta che era possibile “tirare” la pellicola a 3200 ISO mantenendo la qualità dell'immagine soddisfacente.
Così, Fuji dimostrò che non avrebbe presto rinunciato alla lotta nel settore dei materiali fotosensibili. Le loro aspirazioni di produttore furono ulteriormente confermate nel 1984, quando al 50° anniversario del film presentarono al mondo una vertiginosa Fujicolor HR1600 (1600 ISO).

PANORAMICHE & "USA E GETTA"

Per i professionisti e per i dilettanti evoluti, nel 1983, Fuji presentò la serie di medioformato Fujica serie G compresa la nuova Fujica G-617 Professional, destinata alle riprese panoramiche 6x17 cm e che abbraciava un angolo di 120°. Era una medio formato in grado di realizzare scatti su pellicola 120 o 220 ed ottica fissa EBC Fujinon T 300 mm f. 8 con otturatore Copal, mirino 300 mm e vetro smerigliato di messa a fuoco.  Guarda anche panoramiche Zenit Horizont con obiettivo rotante.

1984 Fujica G 617

Sempre nell’ottica di attrarre sempre più clienti, nel 1986 immise sul mercato la Fujica Quicksnap, la prima fotocamera al mondo usa e getta con il flash:  esposizioni  27, obiettivo in plastica, 32 mm f/10, obiettivo di messa a fuoco fisso, velocità dell’otturatore 1/100 sec. Finiti gli scatti disponibili, l’intera fotocamera veniva inviata al laboratorio che provvedeva a sviluppo e stampa cestinando l’intero corpo di plastica.
Fino alla fine degli anni ‘70, molte macchine fotografiche prodotte da Fuji sono state chiamate Fujica.

1986 QuickSnap

LE REFLEX

La prima reflex risale al 1964: si tratta della Fujicarex, un apparecchio con esposimetro al selenio alloggiato nella parte superiore esterna del pentaprisma. Invece la prima reflex dotata di esposimetro TTL, che risale al 1970, è stata la Fujica ST 701. A questo apparecchio seguì, nel 1972 la Fujica ST 801,  la prima fotocamera ad utilizzare i led. Questo componente elettronico, di durata praticamente infinita, era in effetti un semplice diodo realizzato con uno speciale semiconduttore come il fosfuro-arseniuro di gallio, che collegato a un basso voltaggio di circa 1,5 volt emetteva una luce rossa o verde. Questi LED erano così piccoli che era possibile inserirli nel mirino di un apparecchio dove potevano essere usati per segnalare il pericolo di sovra o di sotto esposizioni, o usati in serie per indicare l'apertura o il tempo scelti da un sistema automatico.

1964 Fujicarex II

1970 Fujica ST 701

1972 Fujica ST801

1974 Fujica ST901

1976 Fujica ST 601

Nel 1974 fu la volta della Fujica ST 901, dotata di esposizione automatica a priorità dei diaframmi, mentre nel 1976 fu presentata la Fujica ST 601, semplice e con tempi da 1/2 a 1/700 di sec, alla quale fecero seguito le Fujica ST 605, ST 705 e ST 605N rispettivamente nel 1977 e 1978, che conclusero la serie delle fotocamere ST con innesto degli obiettivi a vite M42.

1979 Fujica HD

Nel 1979 la Fujica HD fu la prima di una serie di fotocamere resistenti alle intemperie da utilizzare in cantieri e terreni accidentati, l'obiettivo era un Fujinon 38mm, f / 2.8 racchiuso dietro una grande finestra protettiva.
Nel 1981 Fuji produsse la pellicola istantanea Fuji Fotorama, il nome deriva da fotografia e panorama, e la pellicola aveva un formato rettangolare rispetto alle pellicole quadrate Polaroid SX70/600.

Fotorama 800 AF

 e pellicole  Instant FI-10

CURIOSITA': FABBRICA ONCEAS-FUJI

In relazione al mercato italiano, la Fuji stipulò nel 1966 un accordo di importazione con la Onceas di Milano (prodotti Minolta, Copal/Sekonic, Regula, Hanimex, Kowa, ecc. nonché di schermi di proiezione ed ottiche) e, nel 1989, aprì una nuova fabbrica: la Onceas-Fuji (Onceas Film Industry s.p.a.) in via Nettunense km 23.900 ad Aprilia (Latina) per le pellicole e cinematografiche.
La collaborazione proseguì fino alla fine degli anni novanta.
Dopo circa 10 anni, la fabbrica di Aprilia di Onceas Film Industry s.p.a. entrò in  crisi, fu acquisita direttamente e per alcuni anni continuò ad operare come Onceas fino al  2002, quando chiuse definitivamente.

Creato da Fujifilm alla fine degli anni '70, ha sostituito il supporto a vite M42 per la nuova gamma Fujinon-X: era un attacco del tipo a baionetta, con bloccaggio a 65° in senso orario, e una distanza focale della flangia di 43,5 mm.
Nel 1978 fu presentata la Fujica AZ-1 ancora M42. Due anni più tardi le sorelle Fujica AX-1, AX-3 e AX-5  e  nel 1982/84 Fujica STX-1, Fujica STX-1N e Fuji STX-2 che erano invece dotate di innesto a baionetta Fuji X.


1978
Fujica AZ-1


1980
Fujica AX-3


1982
Fujica STX1N


dirigibile Fujifilm

La produzione proseguì con numerosi altri modelli, succedutisi al ritmo di quasi uno all'anno fino ad arrivare sul finire degli anni '80, quando la Fuji decise di interrompere la fabbricazione di apparecchi reflex. Nei primi anni ’90, la Fuji era diventata un leader nella produzione di macchine fotografiche specialmente per i mercati asiatici ma per il settore materiali fotosensibili la Kodak la faceva ancora da padrona; quindi ecco alla inaugurazione dei mondiali di calcio di Italia '90 anche il dirigibile Fujifilm.

Nel 1995 è stata rilasciata la Fuji Rensha Cardia: una fotocamera per pellicola 35mm con 16 obiettivi disposti su due file orizzontali a gruppi di 4. Esistono diverse modalità di esposizione fissa per scatti multipli: "Normale", "Veloce", “ Molto veloce”.
Le immagini panoramiche scattate contengono 16 fotogrammi secondari che coprono due fotogrammi da 24x36 mm, ciascuno composto da due file di quattro fotogrammi secondari. L’avanzamento ed il riavvolgimento del film sono automatici.


 1995 FujiFilm Cardia

 

Fujifilm invece continua a vendere i suoi film iconici come Fujichrome Velvia, Provia o Fujichrome, anche se sono stati introdotti sul mercato 30 anni fa. Soprattutto Velvia, presentato nel 1990, ha contribuito ad aumentare la popolarità dei materiali fotosensibili della Fuji. Questo film invertibile a colori per luce diurna è caratterizzato da una grana particolarmente fine, ottima nitidezza e risoluzione e con saturazione cromatica, grigi neutri e profondità senza pari delle ombre. Queste qualità fecero dimenticare agli appassionati di fotografia i prodotti Kodak e misero nelle loro fotocamere Velvia.

Tuttavia, la "guerra" per il dominio del mercato continuò in un altro settore della fotografia e la produzione delle reflex e degli obiettivi terminò agli inizi degli anni '90.
Nel 1990/92 furono prodotte dalla Fuji le "compattone" di medio formato, fotocamere davvero interessanti: le Fuji GW670, GW680, GW690 e, due anni più tardi, le Fuji GSW670 e GSW690.


1992
Fuji GW 670


1992
Fuji GW 680


1992
Fuji GW 690

La Fuji GW690 era in grado di fornire fotogrammi 6x7 e 6x9 su pellicola 120, con obiettivo EBC Fujinon 90 mm f/3,5 e EBC Fujinon 65 mm f/5,6 moderatamente grandangolare, leva di carica a doppia azione, otturatore centrale 1/500 sec. - 1 sec., distanza minima di messa a fuoco 1 metro, dimensioni 119x201x129 mm, peso 1460 gr.
Alla Photokina del 1994 ecco le Fuji GW690II, GW670II, GSW690II, e 2 anni dopo, anche le  Fuji GW690III, GW680III, GW670III, GSW690IIIGSW680III tutte "Professional".


Instax mini


Instax square


Instax wide

Il progetto Fuji Instax (fotografia a sviluppo istantaneo) è stato lanciato nel 1998. La famiglia Instax Mini (6 colori), Instax Square e Instax Wide con le pellicole Mini, Square e Wide.
Nel 1999, anche la stampante Link Mini e Wide, cioè si collega a qualsiasi smartphone o tablet tramite Bluetooth, così da poter stampare le foto all'istante.


Link Mini e Wide
(stampante)

Instax Mini 11

Instax Mini 11

Instax Mini 40

Instax Mini 90

Instax Square

Instax Wide 300

Lo stesso anno del lancio della FujiFilm MX-700, una delle fotocamere prime compatte digitale.
Oggi c'è
Fujifilm Holdings Corporation (conosciuta più semplicemente come Fujifilm o Fuji) e attiva nei settori fotografico (digitali sia professionali che semi-professionali), ottico, biomedico, biotecnologico e chimico.

 

Testo, immagini e ritocchi: C.Scocco & G.A.Suardi

Bibliografia: wikipedia.org, www.fujifilm.eu, www.nadir.it, http://corsopolaris.net,  www.lomography.com,