Le "bridge" (ponte) sono fra le reflex professionali
e le compatte sofisticate. Tale serie era caratterizzata da un corpo
estremamente innovativo, ergonomico e motorizzato ed un'ottica di
alta qualità zoom a comando elettronico autofocus.
Il primo era Olympus AZ 4, nel 1988, ed era come la Ricoh Mirai.
Nel 1990 la Olympus IS 1000 (Olympus IS1 negli USA ed Olympus L1 in Giappone) si caratterizza per una sagoma originale, sviluppata attorno al nucleo formato dal mirino, dalla fotocamera e dall’obiettivo, allineati lungo un asse principale, ed affiancati sul lato destro da una impugnatura completa del pulsante di scatto e dei comandi principali. Con le bridge cameras Olympus ha voluto fare un passo in avanti rispetto a tuttigli altri costruttori, sebbene spinta da esigenze di riconquista del mercato semi-professionale.
L’obiettivo della Olympus IS 1000
è
uno zoom 35-135mm f/4.5-5.6 composto da sedici lenti e con il
diametro anteriore filettato per filtri da 49mm e la messa a fuoco
automatica parte da 120cm, ma in posizione “tele-macro” scende a
60cm. L’otturatore a tendina sul piano verticale offre le velocità
di otturazione fra quindici secondi ed 1/2000 di secondo ed il motore
incorporato per l’avanzamento della pellicola funziona per scatti
singoli o per sequenze continue con la velocità di 1.8 scatti al
secondo.
Il piccolo flash estraibile incorporato nel tettuccio del
mirino reflex ha il numero guida 20 in automatico ed il numero guida
15 in manuale. La messa a fuoco automatica può essere convertita nel
funzionamento manuale e viene assistita da un illuminatore in caso di
scarsa luminosità. Il sistema di misurazione della luce è del tipo
con seleziona automatica, ma può essere convertito nella misurazione
con la media ponderata o nel sistema “spot” sulla zona centrale
ristretta. L’esposizione è del tipo automatico programmato, per
scene notturne, per ritratti, a priorità del diaframma o
completamente manuale, oltre che in automatismo con il flash.
Il
mirino indica i valori del diaframma e della velocità di
otturazione, oltre ai segnali della messa a fuoco, del flash, della
misurazione spot e della compensazione. Un ampio display posto sul
dorso contiene inoltre tutte le indicazioni relative alle funzioni,
ai modi di funzionamento ed allo stato di carica delle batterie. Uno
sportellino dà accesso ai pulsanti MACRO, DRIVE, REWIND, FLASH e
SUBJECT per la selezione del programma automatico di esposizione.
Nel
1992 viene presentata la versione Olympus IS 1000 QD con il
dorso datario incorporato. Nel 1992 viene sostituita dal modello
Olympus IS 2000 (Olympus IS2 negli USA e Olympus L2
in Giappone), che monta lo stesso obiettivo, lo otturatore e il flash
incorporato ma un motore più rapido da due (o 2.8) scatti al secondo
ed una carrozzeria molto simile al modello precedente. La Olympus IS
2000 permette in più l’esecuzione di immagini tagliate nel formato
“panorama” grazie ad un adattatore, ed un programma per
l’esposizione automatica nelle foto di azione e, nel 1993, viene
affiancata dalla versione Olympus IS 2000 QD con il dorso
datario incorporato.
Sempre del 1993, la Olympus IS 3000
(Olympus IS3 negli USA ed Olympus L3 in Giappone) che
monta un obiettivo Zoom più potente, 35-180mm f/4.5-5.6 a sedici
lenti che mette a fuoco a partire da 120cm, a 60cm in posizione “tele
macro” e monta filtri da 55mm di diametro. Viene utilizzato lo
stesso otturatore, il motore ed il flash. Gli automatismi
dell’esposizione sono aumentati, con l’automatismo a priorità
dell’otturatore, oltre al modo manuale ed a quello in automatismo
con il flash. La Olympus IS 3000 permette il controllo a distanza con
o senza cavo, e può essere accessoriata con la lente “macro” per
riprese a 40cm di distanza e con gli aggiuntivi tele (1.7X) e
grandangolo (0.8X) che portano le focali rispettivamente massima e
minima a 300mm ed a 28mm. La Olympus IS 3000 è un poco più grande e
pesante dei modelli precedenti, e viene presentata poco più tardi
nella versione Olympus IS 3000 QD con il dorso datario
incorporato.
Nel 1994 viene presentata una nuova
fotocamera della serie IS, dall’estetica diversa, più piccola e
compatta delle precedenti, equipaggiata con un obiettivo Zoom
28-110mm f/4.5-5.6 formato da undici lenti che mette a fuoco a
partire da 75cm e monta filtri di diametro 52mm. La fotocamera viene
battezzata Olympus IS 100 (Olympus IS10 negli USA ed
Olympus L10 in Giappone). L’otturatore ha una gamma di
velocità di otturazione ridotta, fra due secondi ed 1/2000 di
secondo, il motore avanza i singoli fotogrammi, ed il flash ha il
numero guida 14. La misurazione è del tipo valutativo, semispot o
spot, la messa a fuoco automatica può avvenire in maniera singola o
continua, e l’esposizione automatica è programmata (standard,
azione, ritratto, paesaggio, notturno) o a priorità del diaframma.
Non è prevista la possibilità di esposizione manuale, né la
correzione intenzionale, ma è possibile l’esposizione automatica
con il flash. Il mirino ha la correzione diottrica ed un piccolo
display posto sul tettuccio informa sulle funzioni. Può essere
comandata a distanza senza cavo e può essere accessoriata con un
aggiuntivo tele 1.7X che porta la focale massima a 180mm. Anche la
Olympus IS 100 viene offerta nella versione IS 100 QD con il
dorso datario. Alla Olympus IS 100 si affianca nel 1996 un modello
quasi identico denominato Olympus IS 100S (IS 10S negli
USA ed Olympus L10 in Giappone), che monta lo stesso
obiettivo, ha un otturatore da 1/2000 di secondo con le velocità
lente selezionabili manualmente fino a sessanta secondi (posa LT), ed
il flash che in posizione tele ha il numero guida 18.
Anche la
Olympus IS 100S QD viene offerta nella versione con il dorso
datario.
Nel 1997 viene presentata la fotocamera
Olympus IS 200 (IS 20 negli USA ed Olympus L20
in Giappone), che monta lo stesso obiettivo Zoom 28-110mm della
Olympus IS 100, e lo stesso un otturatore, il flash, lo sistema di
misurazione e esposizione automatica. Invece si caratterizza per una
nuova carrozzeria con le finiture di colore nero e argento, per il
coperchio incernierato alla montatura dell’obiettivo, e per la
funzione “panorama” grazie all’accessorio per la riduzione del
formato e, anche, alla posa lunga LT. Per il solo mercato americano
viene messa in commercio una Olympus IS 21 che ha le stesse
caratteristiche della Olympus IS 200, a parte la mancanza del
coperchio dell’obiettivo incernierato.
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1992 - IS 2000
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1993 - IS 3000
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1994 - IS 100
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1999 - IS 300
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Nel 1999 la serie delle Olympus IS si
completa con il modello Olympus IS 300 (Olympus IS30
negli USA ed Olympus L30 in Giappone), che monta lo stesso
obiettivo zoom 28-110mm dei modelli precedenti e l'otturatore dei
modelli precedenti, ma monta un flash più potente, con un numero
guida 25 in posizione Tele ed un numero guida 18 in posizione
grandangolo. La Olympus IS 300 permette la correzione
dell’esposizione fino due diaframmi in più o in meno, ha le
finiture di colore nero ed argento, il coperchio incernierato alla
montatura dell’obiettivo, ed è disponibile nella versione con il
dorso datario Olympus IS 300 QD.
Nel 2002, quando le fotocamere reflex
digitali stanno conquistando sempre maggiori quote di mercato e la
stessa società ha in produzione le Olympus Camedia E10,
vengono presentate le ultime due fotocamere della serie Olympus IS a
pellicola, battezzate rispettivamente Olympus IS 5000 (IS5
negli USA ed L5 in Giappone) ed Olympus IS 500 (IS50
negli USA ed L50 in Giappone). Le due fotocamere, praticamente
identiche nella carrozzeria, nelle finiture, nelle dimensioni e nel
peso, ripetono molte delle caratteristiche delle fotocamere Olympus
IS 300, come l’otturatore, il motore, eccetera.
Un anno più tardi, del 2003, Olympus cessa la
produzione delle fotocamere a pellicola.
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