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LA STORIA DELLA...

HASSELBLAD

Prologo

Nel 1841, nella città portuale di Göteborg nella Svezia occidentale, la famiglia Hasselblad fondò la sua prima azienda di commercio, F.W. Hasselblad & Co che diventò velocemente una delle aziende commerciali più fiorenti in Svezia. Iniziò Arvid Viktor Hasselblad figlio, appassionato fotografo amatoriale, che creò una divisione fotografica all'interno dell'azienda. Conobbe George Eastman, l'azienda Kodak e nel 1888 Hasselblad iniziò ad importare i prodotti di George Eastman come distributore unico in Svezia. La divisione fotografica dell'azienda crebbe così rapidamente che nel 1908 la famiglia creò una ditta separata per gestire la crescita di quest'attività.
Karl Erik Hasselblad, nipote del fondatore dell'azienda, realizzò quanti vantaggi la famiglia aveva tratto dalla fotografia e agì di conseguenza, annotava meticolosamente i suoi ritrovamenti e alcuni suggerimenti per ottimizzare le macchine fotografiche. Fu mandanto a Dresda, in Germania, per imparare le basi di come funzionava l'industria delle fotocamere e la produzione delle ottiche.
Il giovane Victor vagò per il mondo: prima in Germania e in Francia, poi negli Stati Uniti, lavorando in aziende produttrici di fotocamere e pellicole, in laboratori per lo sviluppo, in negozi specializzati in fotografia o quelle relative alle modalità di produzione di fotocamere e obiettivi. Victor diventò amico di George Eastman e perfezionò il rullino della pellicola. Questa amicizia risultò molto propizia negli anni successivi. Infine Victor tornò in Svezia nell'azienda familiare e nel 1934 incontrò e sposò Erna Nathorst, che allora aveva 19 anni.
Nel 1937 Victor Hasselblad aprì il suo negozio di fotografia, appositamente chiamato 'Victor Foto', in centro a Göteborg. Il 1939 fu l'anno dell'inizio della guerra e l'invasione tedesca nei Paesi scandinavi limitrofi fece scattare la completa mobilitazione dell'impreparato esercito svedese.
Nella primavera del 1940 il governo svedese si rivolse al 34enne Victor Hasselblad e gli domandò se fosse in grado di produrre una fotocamera identica a quella tedesca rinvenuta. Quindi aprì un laboratorio per fotocamere in un semplice capannone di un'officina automobilistica nel centro di Göteborg. Lì vicino c'era una rimessa, una risorsa che si dimostrò utile e che fornì il necessario materiale grezzo. In serata, con l'aiuto di un meccanico estremamente abile dell'officina automobilistica e di suo fratello, Victor iniziò a ricostruire la fotocamera tedesca e a progettare ciò che sarebbe diventata la prima fotocamera a mano.

La prima camera

La fotocamera è l'Hasselblad HK7, formato 7x9 cm con pellicola da 80 mm e due obiettivi intercambiabili: uno Zeiss Biotessar e un Meyer Tele-Megor oppure uno Schneider Tele-Xenar.
Alla fine del 1941 Victor ricevette un nuovo ordine da parte dell'Aviazione Militare per una nuova fotocamera; questa volta doveva avere un formato di negativo più ampio ed essere montata sull'aereo. L'esercito aveva gradito molto sia la HK 7 che il modello successivo, la Hasselblad SKa4, dotata di diverse caratteristiche uniche che si sarebbero dimostrate utili per la produzione post-bellica di Hasselblad, magazzini portapellicola inclusi.

Nel 1942 morì Karl Erik Hasselblad e Victor acquistò la maggioranza delle partecipazioni dell'azienda familiare. La produzione di fotocamere per l'esercito svedese continuò, Hasselblad fornì un totale di 342 fotocamere tra il 1941 e il 1945.
Nel frattempo, Victor tenne occupati i lavoratori presto il suo stabilimento con la produzione di orologi di precisione e di meccanismi di orologeria; ne furono prodotti in tutto più di 95.000.

Camera con intercambiabili

Il 6 ottobre 1948 Victor presentò al mondo intero la prima fotocamera di consumo prodotta: la Hasselblad 1600F. Questo modello, una fotocamera a lente singola, a specchio reflex, 6x6, con obiettivi, magazzini per pellicole e mirini intercambiabili Kodak, fu presentato ed acclamato ad una conferenza stampa a New York. La fotocamera 1600F fu accolta molto favorevolmente dalla critica e rappresentò una vera e propria opera innovativa d'ingegneria.

Ma c'erano anche alcuni difetti; quindi nel 1952, ecco la nuova Hasselblad 1000F. Aveva molte caratteristiche perfezionate ed ottimizzate e aveva una nuova serie di sei obiettivi. La rivista americana Modern Photography effettuò test sul campo e vennero utilizzati 500 rullini di pellicola e la fotocamera venne fatta cadere deliberatamente due volte.
La Hasselblad non si ruppe mai e non perse ma l'assetto.


1948 - 1600F


1952 - 1000F

Curiosità: codice segreto

Il fondatore Victor Hasselblad ha impostato un sistema di numerazione facile e immediato. È possible ricostruire l'anno di produzione dei corpi e dei magazzini Hasselblad tramite un codice di due lettere impresso prima del numero di serie tramite una traslitterazione della parola V H P I C T U R E S (Victor Hasselblad fotografie), con i numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0: i numeri di matricola sono composti da due lettere iniziali dalle quali si può dedurre l'anno; per esempio RU corrisponderà al (19)87.

Serie otturatori centrali

Nel 1953 fece seguire al successo delle sue prime fotocamere un nuovo prodotto rivoluzionario, la Hasselblad 500C. Questa fotocamera sensazionale era dotata di obiettivi con otturatore centrale a lamelle e una sincronizzazione del flash con tutti i tempi di posa. Fu poi seguito dalla grandangolare Hasselblad SWC (1959) e dalla Hasselblad 500 EL con trascinamento motorizzato (1965). La filosofia alla base del sistema, la sua modularità, versatilità e affidabilità, fece da linea guida ai prodotti Hasselblad per più di cinquant'anni.

1953 - Hasselblad

 500C

1959 - Hasselblad SWC

1965 - Hasselblad EL

Questa reputazione fu sicuramente un fattore decisivo quando fu portata la prima Hasselblad nello spazio nel1962 (opportunamente trattata per quell’ambiente).
Nel 1969 a bordo dell'Apollo 11 si ottennero le prime immagini dell'uomo sulla Luna e della Terra ripresa dalla Luna con una Hasselblad 500EL/70, cioè la 500EL con un magazzini più grande.

Hasselblad 500 EL/70  

Curiosità: otturatore

Le Hasselbad 1600F e 1000F erano con otturatore a tendina, invece dalla serie 500C il poi erano con otturatori centrali: perché? L'otturatore a tendina era composto da due superfici di stoffa che scorrevano davanti alla pellicola con una fessura via via sempre più stretta con il decrescere del tempo di otturazione selezionato. Per la sincronizzazione flash occorreva attendere che la prima tendina arrivasse a fine corsa, scattasse il flash e partisse la seconda tendina e ciò comportava un tempo di sincronizzazione lento.
Invece con gli
otturatori centrali,
 si ottieneva una sincronizzazione con la quasi totalità dei tempi di esposizione, (anche con 1/500), offrendo notevoli vantaggi.

otturatori centrali

Nel 1976 Victor lasciò le redini della sua azienda e, nel 1978, all'età di 72 anni, Victor morì. Nel suo testamento lasciò la maggior parte dei suoi beni alla Victor Hasselblad Foundation: lo scopo della fondazione è quello di promuovere la ricerca e l'insegnamento accademico nelle scienze naturali e nella fotografia.
Nel 1984, la VHAB (Victor Hasselblad AB) entrò alla Borsa svedese, nel 1985 fondò una società affiliata, Hasselblad Electronic Imaging AB, uno dei primi approcci dedicati al nuovo mercato della fotografia digitale.

Formato 35mm e 6x4,5

Nel 1998 ecco la nuova fotocamera Hasselblad X-Pan; è un apparecchio biformato e assomiglia a una Leica ingrassatella, con tanto di mirino galileiano e telemetro, ma a differenza di questa è in grado di produrre sia fotogrammi di 24x36 mm che di 24x65 mm.
Il corpo è realizzato in alluminio e titanio, il mirino è galileiano e consente di vedere un'immagine luminosissima e sempre a fuoco, l'otturatore è dotato di lunghe tendine (servono a coprire ben 65 mm) che scorrono verticalmente davanti alla pellicola. Viene prodotto dalla Seiko, è controllato elettronicamente e fornisce una gamma di tempi da 8 sec a 1/1000 + B.
La Hasselblad X-Pan è frutto della collaborazione della casa svedese con la giapponese Fuji che produce, fra l'altro, anche gli obiettivi.

 

                             1998 - Hasselblad XPan

 

Nel 2002 fu lanciata un altro sistema di fotocamera rivoluzionario: Hasselblad H1. Questa volta si trattò di una fotocamera di medio formato 6x4,5 con l'autofocus e un sistema a chip elettronici. Il sistema H disponeva di un autofocus veloce ed affidabile ma la messa a fuoco poteva avvenire anche manualmente, in maniera semplice e senza escludere la modalità autofocus. Il sistema H disponeva sia del dorso per pellicola 120/220 che del dorso digitale.

 

 2002 -

Hasselblad  H1

 

Pochi mesi dopo, il Shriro Group, un distributore di Hasselblad di vecchia data, acquistò la partecipazione di maggioranza di Victor Hasselblad AB e fu costruito un nuovo stabilimento, per alleviare quello originario rimasto praticamente uguale dagli esordi: in linea con il nuovo stabilimento e il nuovo sistema di fotocamere tecnologicamente avanzato, Hasselblad fece un altro grosso passo in avanti quando Shriro Group comprò Imacon, il produttore danese di dorsi digitali e scanner. Le due aziende si fusero in una combinazione prettamente orientata sugli sviluppi digitali. 

Oggi ci sono tre sistemi e i modelli, sempre digitale: System H5 (H5X, H5D-50C e 60H5D), System H6 (H6D-100C e H6D-50C), System X (X1D-50C). Più gli obiettivi, i dorsi digitali, scanner e il software.

Bibliografia:  "Hasselblad System Compendium" inglese e libro "Hasselblad" a Victor Hasselblad.